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Aumenta il disagio. I giovani inventano lavori fantasiosi

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stefano-cesettiLa crisi del lavoro soffoca sempre più la dignità delle persone e i bilanci delle famiglie. Aumentano le situazioni disperate e la riduzione delle risorse statali per finanziare la cassa integrazione in deroga rischia di ampliare ulteriormente il disagio dei marchigiani. In questo orizzonte così nero ogni tanto si aprono degli squarci di speranza, che aiutano a non perdere totalmente la fiducia.

Il primo è costituito da un’indagine compiuta da Massimiliano Colombi e Marco Marcatili di ‘Futuro Civile’ tra gli studenti delle scuole superiori del Fermano. Ebbene, gli autori sono rimasti sorpresi dalla consistente percentuale di ragazzi che sognano di diventare imprenditori. Nonostante il distretto fermano-maceratese, incentrato sulle calzature e i cappelli, presenti poche prospettive di crescita futura e malgrado la crisi internazionale faccia di tutto per scoraggiare l’iniziativa privata, qusti giovani hanno voglia di provarci e di mettersi alla prova. Una dimostrazione che cambiano le generazioni, ma i tratti caratteriali dei fermani rimangono immutati, lo spirito intraprendente e la creatività nel territorio tra i fiumi Potenza e Aso non sono ancora in estinzione.

Un altro esempio che i giovani hanno idee e coraggio viene dal Progetto Colombo, un’iniziativa con la quale la Provincia di Fermo cerca di incentivare e favorire la costituzione di nuove imprese, in particolare quelle che si distinguono per originalità. Per la seconda edizione, sono stati finanziati 18 progetti che daranno inizialmente occupazione a 34 persone.

Tutti sono programmi imprenditoriali meritori, a partire dall’esperto di cinema che, nell’epoca dei multiplex, vuole riaprire e rivalutare le sale cinematografiche di alcuni piccoli comuni. Sul fronte della ristorazione c’è chi vuole pensare alle persone celiache, producendo e inserendo nel menù del suo locale alimenti senza glutine. Altri intendono coniugare l’amore per gli animali con la nostra salute, proponendo un negozio di prodotti per cavalli, una scuola di equitazione e un’attività di ippoterapia. Una pensione per gatti e cani e un centro di onoterapia con gli asinelli sono le scommesse di un altro aspirante imprenditore. C’è, infine, chi vuole tramandare tradizioni artigianali uniche, come quella della realizzazione di oggetti d’arredo in legno intarsiato.

Il contributo della Provincia è di 25mila euro per ciascun progetto, una cifra che copre solo una parte della spesa per avviare le attività, ma che soddisfa in pieno un’esigenza particolarmente sentita in questo momento storico, quella di non rassegnarsi alla congiuntura favorevole. Malgrado il forte vento contrario, c’è chi vuole lo stesso mettersi in cammino nel mondo produttivo e chi proverà a farlo una volta che avrà ottenuto un diploma o una laurea. Squarci di luce che speriamo diventino sempre più ampi.

Stefano Cesetti

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