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In crescita il numero dei sindaci giovani

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stefano-cesettiAstensionismo e voto di protesta (grillini, civici in genere) sembrano essere diventate le caratteristiche principali delle elezioni italiane. I commentatori rilasciano analisi omogenee, condotte con la stessa lente di ingrandimento e davanti ai numeri si mettono tutti con poca predisposizione a trovare qualche uscio che possa lasciare ancora aperta la speranza.

Vogliamo infilarci nella fessura che riguarda le elezioni amministrative fermane per proporvi un piccolo fascio di luce che può permettere di continuare a credere nella politica e nelle istituzioni. È rappresentato dai giovani che decidono di candidarsi e diventano sindaci o assessori. Nelle recenti elezioni comunali di Porto Sant’Elpidio, chiunque avesse vinto la città avrebbe avuto un primo cittadino 29enne, l’età che hanno i due finiti al ballottaggio, Nazareno Franchellucci (che ha indossato la fascia tricolore) e Andrea Putzu.

Ma sindaci giovani anagraficamente sono anche Loira (Porto San Giorgio), Mercuri (Moresco), Marinozzi (Servigliano), Tarulli (Massa Fermana), Vecchi (Montappone), Toce (Pedaso), Terrenzi (Sant’Elpidio a Mare), Romanelli (Ponzano), Lanciotti (Altidona), Gualtieri (Monsampietro Morico) e Scendoni (Ortezzano). Giovani sono anche molti consiglieri comunali che hanno ottenuto le maggiori preferenze alle recenti consultazioni di Porto Sant’Elpidio (Vallesi, Piermartiri, Stacchietti, Perticarini e Piersanti) e Montegiorgio (Ortenzi, Michela Vita e Gentili).

Molti di loro, specie tra i sindaci, non possono essere catalogati tra i ‘vecchi’ della politica solo perché ricoprono incarichi già da qualche anno, come frettolosamente vogliono fare i grillini. Tutti quelli che abbiamo citato più altri assessori e consiglieri stanno portando in tutti i comuni fermani una ventata di idee nuove che mettono all’angolo i veri ‘vecchi’ politici (sempre per esperienza amministrativa).

Siccome l’occhio e le orecchie si fermano agli slogan scritti e urlati, anche dalle nostre parti è facile sentire che “sono tutti uguali” oppure che “devono andare a casa e basta”. Un atteggiamento così conformistico e qualunquista è sbagliato e ingiusto. In silenzio, infatti, sta avvenendo un ricambio generazionale nella classe politica fermana, tanti nuovi amministratori chiedono fiducia e con i fatti, in tempi così difficili, stanno dimostrando di meritarsela. Già il fatto stesso di volersi impegnare entro i confini costituzionali e istituzionali è una scelta che andrebbe apprezzata. Loro non si limitano a protestare, ma ci stanno mettendo molte idee e tanta buona volontà. Grazie alla loro tenacia la porta della buona politica fermana non si è chiusa, sta a noi aiutarli a fare in modo che torni presto a spalancarsi la del tutto. •

Stefano Cesetti

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