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I versi di una figlia illustre

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nadaPomeriggio di alto profilo culturale quello promosso dall’Archeoclub di Morrovalle, domenica 7 dicembre presso il teatro comunale della ridente cittadina, nel segno di Lalla Vicoli Nada. L’iniziativa si ricollega ad altre analoghe, volte a far conoscere personalità di spicco della storia locale per valorizzare anche una memoria condivisa: i poeti Gioacchino Belli ed Eldo Marchetti, il cardinale Giovanni Minio, il patriota risorgimentale Francesco Grisei. Il merito va sempre all’infaticabile prof.ssa Nazzarena Acquaroli, presidente del locale Archeoclub, che non si risparmia nell’inanellare eventi di grande spessore. Numeroso il pubblico presente in sala.

Dopo il saluto del sindaco, dott. Stefano Montemarani, Mario Latini, profondo conoscitore della storia morrovallese alla quale ha dedicato numerosi scritti, ha delineato un breve profilo di Lalla Vicoli Nada alla quale lo ha legato una lunga amicizia. Il prof. Gianni Oliva, docente di Letteratura Italiana all’Università di Chieti, ha tratteggiato in un breve relazione il quadro culturale dei Crepuscolari dentro il quale collocare la produzione poetica di Lalla Vicoli Nada. Non esiste una produzione poetica crepuscolare legata solo all’ambiente romano con Sergio Corazzini o a quello torinese con Guido Gozzano. Il Crepuscolarismo è una dimensione nuova che attraversa tanta poesia di inizio 1900 e che tocca molta parte della penisola.

I Crepuscolari segnano la fine di una poesia solare, quella del 1800 e delineano i contorni di una nuova poesia. Non si cantano più i sentimenti a voce alta, ma si preferiscono i toni bassi. I temi della poesia crepuscolare sono quelli legati alla vita quotidiana: le giornate tristi ed uggiose trascorse dietro i vetri della finestra a guardare il mondo di fuori, il tempo che scorre inesorabilmente, le ricamatrici che lavorano nella solitudine della propria cameretta, le suorine che attraversano le strade in modo frettoloso per recarsi a messa, gli eventi tristi e lieti che attraversano la quotidianità di ogni persona a qualsiasi classe sociale appartenga.

La produzione poetica di Lalla Vicoli Nada, raccolta in una pubblicazione del 1905 con una lettera presentazione di Gabriele D’Annunzio, è conosciuta solo da pochi: “Signorina Rechilde,/ soave maestra di scuola,/ possedevate il segreto/ di rendere l’alfabeto/ più facile ai nostri marmocchi/ narrando loro una fola./ Li guardavate con gli occhi/ natanti in tanta dolcezza/ da renderli un poco bovini./ Ero anch’io fra i bambini,/ più alta di loro, ma poco,/ e vi chiedevo per gioco,/ sempre la vostra età./ Mi sembravate già vecchia./ li contavate vent’anni?/ Sono gli scherzi, gli inganni/ di chi solo cinque ne ha…”. La poesia, riportata nella monografia scritta da Mario Latini, “Il crepuscolarismo nella poesia di Lalla Vicoli Nada”, stampata dalla Digitech Srl di Recanati e pubblicata nel dicembre del 2014, richiama quella più nota di Guido Gozzano “Signorina Felicita”. Tante le poesie della raccolta “Versi” dedicate alla quotidianità. Una tra tante: “Crepuscolo grigio“: “Cade la pioggia, cade in un ritmo lento;/ piangono le vetrate/ piange il tetto, la gronda e tace il vento. // Scende la sera rapida, precoce./ Giunge a me lontano/ d’una campana la pregante voce.// Ne la casa di fronte un lume splende/ fra le imposte socchiuse;/ del cielo la tristezza in terra scende.// Per la via due fanciulle frettolose/ vanno sotto l’ombrello;/ una fioraia a lor offre le rose.// De la campana che a la prece invita/ niun risponde a la voce,/ niun prende fior. Così pur ne la vita// rose offriam da le tinte più gioconde, ma nessun si sofferma;/ spesso si chiama e niun a noi risponde! (Cfr. Lalla Vicoli Nada, Versi – Le canzoni dell’Aprile Velato – Le canzoni dei vent’anni).

Lalla Vicoli Nada, nata a Morrovalle il 28 dicembre del 1883 dal colonnello Carlo Achille Nada e da Bianca Gennari, morta a Morrovalle nel dicembre del 1978, sposò nel 1917 l’avvocato Vincenzo Vicoli, nato a Chieti nel 1866, una vita dedicata al giornale La Provincia di Chieti. Fu proprio il marito che introdusse Lalla Vicoli Nada negli ambienti culturali del tempo. Vincenzo Vicoli conosceva Edoardo Scarfoglio, nato a Paganica, Gabriele D’Annunzio, Basilio Cascella, Francesco Paolo Michetti, Matilde Serao, poeti, letterati, pittori che amavano riunirsi, dagli anni ottanta dell’Ottocento, in un cenacolo d’artisti di rilevanza nazionale nel convento di Santa Maria del Gesù di Francavilla al Mare, acquistato da Francesco Paolo Michetti, conosciuto anche oggi come Convento Michetti. Lalla, all’anagrafe Adelaide, soggiornò a lungo a Roma ed a Firenze, ma amava sempre ritornare a Morrovalle dove aveva la propria residenza nella casa paterna, il vecchio convento agostiniano, acquistato dal padre a seguito della confisca dei beni appartenenti alle Congregazioni Religiose, voluta da Napoleone Bonaparte nel 1808.

Il pomeriggio culturale dedicato a Lalla Vicoli Nada è proseguito con la lettura di alcune poesie recitate da una alunna della scuola di recitazione “Enrico Cecchetti” di Civitanova Marche, con intervalli musicali al pianoforte ed al violoncello. Una bella iniziativa volta a scaldare il cuore perché se ne ha bisogno in questo tempo di ruberie d’ogni genere non ultima quella che ha visto coinvolto un bel numero di ladri e mascalzoni stando alla cronaca romana. Ma si sa che At Romae omnes ruere… Traduzione: Ma a Roma era tutto un andare a catafascio. Lo scriveva Tacito più di duemila anni fa. Cosa è cambiato? Nulla. •

Raimondo Giustozzi

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