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Panoramica di Montegiorgio - foto www.marcafermana.it

MONTEGIORGIO – Conventi, chiese e frazioni

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Il Colle si chiama Cafagnano. Meglio conosciuto come Pincio (alla romana). È il più alto di Montegiorgio. Facile raggiungerlo perché è il vertice della cittadina. Vi sorgeva un convento francescano. Prima ancora un monastero benedettino.
Dell’uno e dell’altro restano una grande chiesa (San Francesco), la Cappella farfense, e lo Scalone del Panfìli. Le quattro pareti e il soffitto della Cappella dove sono sepolti alcuni nobili della cittadina presentano affreschi di un racconto immortale: la storia di Elena, madre dell’imperatore Costantino, giunta a Gerusalemme per ritrovare la Croce di Gesù, inghiottita insieme al Golgota.

Chiesa di Cerreto - foto www.marcafermana.it
Chiesa di Cerreto – foto www.marcafermana.it

La Croce, il legno, Yggdrasil albero della vita. Il convento fu distrutto negli anni Cinquanta del Novecento. Un’ala venne trasformata in un terribile “moderno” municipio.
Il teatro Alaleona (un tempo “Verdi”) è poco sotto. Tra i più belli delle Marche, venne dedicato al maestro Domenico, il cui palazzo sorge a pochi metri. Così come il monastero delle Clarisse (che sono tornate), dall’indiscussa foggia militare, probabilmente Rocca dei Brunforte. A scendere, un altro convento, enorme, quello degli Agostiniani. La sacrestia di san Salvatore è stupendamente affrescata. Un calice spicca nella scena dolorosa, quasi vasello del Graal. L’Arco trecentesco immetteva nel grande complesso.
Palazzo Passari (oggi casa municipale) non finirà di stupirvi, per eleganza e sorprese: come la Cappella privata dei marchesi al primo piano.
Alteta è frazione di Montegiorgio. La sua piazza, in sedicesimo, ricorda l’ovale senese di piazza del Campo.
Cerreto, altra frazione, era Ripe Cerreto per gli innumerevoli cerri, querce originali di questa parte di Marca. Borgo antico, dogana medievale, luogo di sosta lungo la probabile strada romana che congiungeva Firmum Picenum (Fermo) ad Urb Salvia (Urbisaglia). La chiesa non più officiata di san Michele è senza tetto.
Luogo privilegiato per letture di poesie e declamazioni dantesche. L’altra, quella di santa Maria delle Grazie. Borgo silenzioso che ogni anno accoglie tra le lucciole un sapiente “Cerreto medievale”. •

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