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Sperimentare desiderio complicità e sacrificio. Sposarsi non è convenzione nè tradizione

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L’esperienza di Ettore e Sara che hanno scelto di sposarsi dopo cinque anni di convivenza per trovare equilibrio

Sara 30 anni, Ettore 37 anni e Francesca 9 mesi saranno i protagonisti del matrimonio che si celebrerà il 9 luglio 2016. Quando li incontro penso di avere davanti una storia di amore e di scelte simile a tante altre vissute in questo secolo. Mentre li ascolto raccontare il loro percorso di vita, mi accorgo invece che tutto ciò che avviene per amore è straordinario ed originale, che la vita offre le stesse possibilità a molti, ma Dio le rende uniche e speciali per ciascuno.

Sara raccontaci che cosa sognavi prima di conoscere Ettore.
Avevo in cuore i sogni di una ragazza di 20 anni: incontrare l’uomo della mia vita, sposarlo e avere con lui dei bambini. Ho creduto fin da ragazzina nel matrimonio, nella famiglia, nella stabilità della vita affettiva. Sposarmi con l’uomo che avrei scelto e che mi avrebbe scelta non è mai stato per me un dovere o una regola sociale, ma un desiderio vivo che avevo dentro. Non sentivo di doverlo fare per la gente o per i miei genitori, ma perché lo volevo io. Nella mia storia futura di donna mi pensavo cosi: moglie e madre.

…poi che cosa è successo nella realtà?
Ci siamo conosciuti nel 2008 e siamo diventati amici, con il passare del tempo abbiamo però scoperto che stavamo bene insieme e che il sentimento che provavamo l’uno per l’altra stava diventando sempre più forte e che era amore. Da qui il desiderio di stare insieme, di iniziare qualcosa che ci permettesse di condividere tutto, tempo, spazi, scelte, preoccupazioni, gioie. Nel 2011 decidiamo così di fare il primo salto; un appartamentino in affitto con dentro noi due insieme.

Perché la convivenza e non il matrimonio che avevate sempre sognato?
In realtà non abbiamo scelto tra convivenza e matrimonio, abbiamo scelto che era ora e tempo di passare al noi, che era il tempo di iniziare a camminare insieme nella vita, a progettare il nostro futuro e quello dei nostri figli. Se allora avessimo avuto a disposizione una casa e i nostri genitori avessero potuto sostenere le spese del matrimonio ci saremmo sposati anziché andare a convivere. L’amore, però, ha le sue regole, i suoi tempi e le sue opportunità. Non si può essere fidanzati in eterno, non si possono lasciar scorrere gli anni in attesa di avere la possibilità di sposarsi. In questo secolo la società con le sue leggi e le sue regole chiede alle persone che si amano di aspettare troppo a lungo.

Potevate sposarvi semplicemente e non fare nulla di più…
Sì potevamo, ma oggi le molte convenzioni sociali e relazionali non te le permettono. È socialmente meno “sconveniente” andare a convivere che sposarsi senza “pompa magna”.

Che cos’è stata per voi la convivenza e che cosa vi ha dato?
Per noi la convivenza non è stata una prova, come quella che si fa del vestito da sposa che poi se non ti piace lo cambi. Non lo abbiamo fatto troppo presto, né a cuor leggero. Sapevamo fin da subito che l’andare a vivere insieme sarebbe stato per noi un passo importante e definitivo. Cinque anni di convivenza ci hanno dato il tempo di trovare un equilibrio, di avere un figlio non troppo in là con gli anni per poi desiderarne altri, di imparare a vivere in due e ad affrontare gioie e dolori condividendoli.
Se l’amore è “serio” fin dall’inizio la convivenza aiuta ad avere più voglia di matrimonio perché fa sperimentare desiderio, complicità e sacrificio che sono sentimenti alla base di una relazione stabile.

Perché oggi decidete di sposarvi?
Sentiamo che il nostro amore e la nostra vita insieme è un legame da sancire davanti a Dio e davanti agli uomini. Come 5 anni fa sentivamo che era il tempo di vivere insieme, oggi sentiamo che è il tempo di dare compimento a questo legame, così da farlo diventare un punto fermo a cui aggrapparsi in ogni tempo della vita, particolarmente in quelli duri.

Che cosa direste a chi si avvicina al matrimonio?
Diremmo di guardarsi bene dentro, perché sposarsi non è una convenzione, né una tradizione. Il matrimonio è un desiderio che nasce e vive nel cuore, solo così può durare per sempre perché può affrontare ogni cosa. •

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