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Chiesa e missioni: non solo poster…

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Nell’Arcidiocesi di Fermo stiamo cercando di dar vita ad un’equipe missionari. Ci siamo già incontrati diverse volte al Centro Missionario Diocesano. Durante i nostri incontri cerchiamo di lavorare sia sulla formazione missionaria personale, sia sulla conoscenza della realtà Etiope, perché è proprio in Etiopia che oggi la diocesi di Fermo vive concretamente la propria esperienza missionaria.
Il Centro missionario diocesano ha svolto da sempre animazione missionaria coinvolgendo molte persone per l’annuncio del Vangelo. Nella successione dei direttori si sono svolte varie attività con impegno e dedizione.
Negli ultimi 15 anni sono sorte diverse associazioni missionarie all’interno delle parrocchie, si sono formati anche gruppi autonomi per l’animazione missionaria, il più conosciuto è l’associazione ALOE che ha preparato molti giovani che hanno svolto servizio di volontariato in varie parti del mondo mantenendo contatti con i missionari della diocesi.
Durante il Mese Missionario si sono svolte attività diocesane molto significative. Tra le tante possiamo ricordare ad esempio la Veglia Missionaria e la colletta della terza domenica di ottobre.
Queste attività, negli ultimi anni, hanno perso, purtroppo, molta della loro incisività.
Nella veglia dell’anno scorso hanno partecipato un centinaio di persone. Molti erano sacerdoti e religiosi. Il valore della colletta della terza domenica è diminuito sensibilmente. È vero che siamo in momenti di crisi finanziaria. Bisogna riflettere però che nell’anno in cui è entrato in vigore l’euro (l’Italia era sull’orlo della bancarotta) sono stati raccolti trecento milioni di lire, mentre l’anno scorso (2015) non siamo arrivati a trentacinquemila euro. Fatte le dovute proporzioni di svalutazione rappresenta poco più del 10 %.
Praticamente si raccoglievano mille lire per abitante mentre oggi si raccolgono 12 centesimi di euro. Possiamo anche ammettere che la frequenza alle celebrazioni domenicali è diminuita, e che le nostre parrocchie si sono impoverite … certo però è che i nostri fedeli praticanti hanno contribuito, in media con 50 centesimi ciascuno e questo non credo che possa aver reso più povere le nostre parrocchie.
Ci sono molte parrocchie che hanno la loro missione con il loro missionario che ritorna periodicamente per chiedere aiuti. Questo è sicuramente un grande sostegno per le attività già avviate, però dobbiamo anche pensare al Primo Annuncio del Vangelo a chi ancora non ha conosciuto Gesù, alle piccole comunità che stanno nascendo, molte volte in mezzo a grandi persecuzioni, e non hanno patrocinatore. La colletta nazionale ha lo scopo di aiutare proprio queste comunità.
E noi non ci arrendiamo, perché sappiamo che c’è molto nell’animo dei fedeli, soprattutto nella nostra realtà che sempre si è dimostrata dedita alla carità.
La nostra Diocesi ha stabilito il gemellaggio con la Prefettura di Robe, la nostra Chiesa sorella, che sta nascendo in un contesto musulmano. La CEI sta sostenendo la costruzione di un ospedale neuropsichiatrico, segno di attenzione agli ultimi degli ultimi, segno dell’amore di Gesù per questi fratelli. Il nostro contributo è descritto dalle testimonianze che trovate in questo numero de La Voce delle Marche.
È proprio che in questo contesto, che il Centro Missionario Diocesano si è, in questi anni, attivato per tentare di riaccendere quello spirito missionario che abita nel cuore di ogni individuo, di ogni cristiano che, in quanto tale, non può non sentirsi chiamato alla carità.
Ecco quindi che il centro missionario ha messo in campo diverse proposte:

  • Il mese missionario e la veglia missionaria in Cattedrale
    La colletta della terza domenica di ottobre
    Il calendario di preghiera per le missioni
    La formazione di gruppi di ragazzi missionari
    La creazione di gruppi di giovani laici missionari
    Incontro con i sacerdoti non italiani presenti nella nostra diocesi
    Collaborazione con la Prefettura di Robe, nostra chiesa sorella
    Nascita e collaborazione con l’Associazione ONLUS ARAARA.

In questo numero de La Voce delle Marche proporremo alcune brevi illustrazioni delle nostre iniziative e alcune piccole testimonianze. •

Mauro Antolini

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