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Non fumo più

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Ho iniziato a fumare a sedici anni e ho smesso a ventiquattro. Potrei spiegare così la mia idea di resurrezione.
Smettere di fumare è stata la decisione migliore che abbia preso – finora – in vita mia. Ma a sedici anni non la pensavo così. Ero una ragazza molto timida che cercava, come tutti a quell’età, di trovare il proprio posto nel mondo. Nel farlo ho messo in discussione ogni singola regola che la mia famiglia aveva cercato di far attecchire in me, preferendo trovare le mie risposte da sola. Il mio intento non era quello di far un dispetto ai miei genitori contrariandoli. Semplicemente non vedevo il motivo per cui un fatto doveva essere vietato o sbagliato solo perchè erano loro a dirlo.
La prima sigaretta la fumai in gita scolastica insieme alla mia compagna di stanza e ricordo ancora la sensazione sgradevole del tabacco che mi grattava la gola. Mi chiedevo come potesse piacere e dare dipendenza qualcosa di così disgustoso. Questo però non mi fermò a continuare. Col tempo imparai a trovare piacevole questa attività, soprattutto perchè creava aggregazione. Durante l’intervallo a scuola, io e un gruppetto di amiche, ci radunavamo fuori dall’edificio, ognuna munita con la propria dose di tabacco. La più attrezzata faceva girare l’accendino e intanto parlavamo. Mi sentivo parte di un gruppo, di una ritualità e non ci vedevo niente di male. Senza parlare del fatto che spesso una sigaretta in mano mi salvava dall’imbarazzo di dover aspettare le mie amiche all’entrata da scuola da sola, oltre a ritardare il mio ingresso in aula. O magari mi correva in aiuto quando passavo un brutto momento e avevo bisogno di una pausa.
Come c’è da aspettarsi i miei familiari non presero bene la notizia che mi ritraeva una fumatrice, ma nonostante i loro innumerevoli tentativi di dissuadermi a continuare, si arresero alla mia ostinazione.
Negli otto anni che seguirono non pensai neanche una volta di smettere. Non riuscivo a trovare un buon motivo a cui aggrapparmi. Molti direbbero che “preservare la mia salute” sarebbe stato un motivo più che sufficiente, ma allora non lo reputavo importante. In fondo sapevo che faceva male anche prima che cominciassi. C’era però una cosa che odiavo del fumo: la puzza. Da quando avevo iniziato a fumare ero sempre molto pulita perchè odiavo l’odore che mi rimaneva addosso.
Ricordo ancora il momento in cui ho preso la decisione di smettere. Ero a Macerata e mi stavo recando in facoltà. Stavo salendo l’inifinita scalinata che porta in piazza e arrivata in cima, senza fiato, ho preso il pacchetto di sigarette dalla tasca. Ne era rimasta una. Per la prima volta non avevo voglia di fumare e quella che mi era sembrata una buona idea a sedici anni, adesso mi sembrava un inutile spreco di energia (e di soldi). La presi, la fumai e buttai il pacchetto, sicura che sarebbe stata l’ultima. Da quel giorno è come se fossi rinata, non solo fisicamente. Naturalmente, non fumando, ho più fiato e resistenza negli sforzi fisici, ma ho anche acquisito maggiore sicurezza a livello emotivo.
Ho capito che non mi serviva più uno “scudo” per far parte del mondo perchè ero abbastanza forte da poterlo affrontare a testa alta. E questo mi ha portato ad essere più sicura di me stessa. •

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