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Abisso di malizia e di miseria

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La bestemmia è una gravissima offesa al nome santo di Dio e non ci sono parole che  esprimano  tutto l’abisso di malizia e di miseria morale che essa  racchiude.
La bestemmia è l’urlo dell’odio di Satana che esce dalla bocca dell’ uomo contro la gloria di Dio.
Caterina da Siena ha definito il bestemmiatore un “demonio incarnato”.
La bestemmia può scaturire da un momento di follia che si manifesta in un attimo, un terribile atto di superbia, una barriera innalzata tra il bestemmiatore e tutti quelli che si sentono offesi dal linguaggio blasfemo, vedendo colpito quel Dio in cui credono e che amano.Dio ci invita alla preghiera di lode, alla preghiera di adorazione, di ringraziamento, di richiesta, alla preghiera di perdono. Non è esagerato dire che il bestemmiatore ha fatto di sé stesso un mostro!
Giovanni Paolo II, parlando del disprezzo  contro il Nome di Dio, elenca, dopo la bestemmia, gli “spettacoli dissacranti” e le pubblicazioni altamente offensive del sentimento religioso” (21 marzo 1993). Queste bestemmie, a differenza della bestemmia comunemente intesa, che può avere l’attenuante di sfuggire in un attimo,  quasi senza accorgersene, sono bestemmie ragionate,  volute con quel fascino artistico oscuro  e raggiungono un gran numero di lettori o di spettatori. Molti  altri Santi  si sono espressi con parole di fuoco contro la bestemmia:

Sant’Antonio di Padova: “Dinanzi a genitori che piangono desolati il loro bambino morto, io prego il Signore di risuscitarlo; dinanzi alla povertà di un padre che mi domanda un pezzo di pane per sfamare i suoi figli, io mi commuovo e prego Dio che gli sia provveduto; ma dinanzi a sposi che desiderano un figlio e sono bestemmiatori, io prego il Signore che nasca loro un figlio sordo e muto: sordo per non sentire le bestemmie dei genitori e muto perché non le ripeta!”
Giovanni XXIII: “Figlioli carissimi, vi prego, vi raccomando, non bestemmiate più!”
San Girolamo: “Qualunque altro peccato diventa leggero se paragonato alla bestemmia ”
Sant’Agostino: “La bestemmia è più grave ancora dell’uccisione di Gesù Cristo fatta dai giudei… perché i crocifissori di Gesù non sapevano quello che facevano e non conoscevano Gesù come vero Dio, mentre i bestemmiatori di solito sanno quello che dicono e conoscono chi è Dio. ”
San Bernardo di Chiaravalle: “Tutti gli altri peccati nascono più o meno da fragilità o da ignoranza, ma la bestemmia procede da scelleratezza.”
San Bernardino da Siena: “La bestemmia è il peccato maggiore che ci sia… maggiore della superbia, dell’omicidio, dell’ira, della lussuria e della gola… La lingua del bestemmiatore è una spada che trafigge il Nome di Dio.”
San G. Crisostomo: “Ricordati o figlio del Signore, che la lingua del bestemmiatore è la carrozza del Diavolo.”
Padre Pio: “La bestemmia attira la maledizione di Dio sulla tua casa ed è la via più sicura per andare all’inferno.”

Sentir dire che la bestemmia è il peccato più grave,  a molte persone, tra le quali anche alcuni cristiani, può sembrare  azzardato.  Ma da dove nasce la bestemmia?
Ogni virtù puntella  altre virtù e ogni vizio favorisce  altri vizi. Questo vale anche per la bestemmia, generata o favorita da alcune situazioni interne ed esterne all’uomo, che la precedono e la facilitano. Un uomo retto non bestemmia e se bestemmia  nella sua vita ci sono problemi nascosti nel profondo della sua anima.
Per circa trecento volte il Nuovo Testamento ci parla di spiriti angelici corrotti e corruttori, ribelli a Dio e nemici dell’uomo. Sono i demóni, che la parola di Dio ci mostra all’opera con impegno instancabile, dall’inizio dei secoli e fino alla fine del mondo. Oggi, gli spiriti del male, hanno ben pochi ostacoli sul loro cammino e purtroppo hanno vari alleati, fuori e anche dentro la Chiesa.
Dall’inizio del tempo esiste la bestemmia. Il diavolo ha istigato Adamo ed Eva alla ribellione contro Dio. Questa prima colpa, ha infettato tutta l’umanità, causando tra l’altro in ogni uomo una debolezza congenita che lo inclina al peccato. Gesù definisce il diavolo padre della menzogna e omicida fin da principio (Gv 8, 44).
Durante un esorcismo, il diavolo, per bocca dell’indemoniato, si è espresso con queste parole: “Io ho distrutto la fede, il Papa stesso l’ha detto parlando della crisi della fede. Ho distrutto la morale. I miei demoni impuri trionfano dappertutto. Ho distrutto la religione, le chiese si svuotano e le bestemmie sostituiscano le preghiere. Ho distrutto la famiglia, la prostituzione è generale e gli innocenti vengono massacrati con l’aborto”. (da La Catechesi di Satana di Padre Pellegrino Ernetti)
Se con la lode a Dio diventiamo imitatori di Gesù, con la bestemmia si diventa imitatori di Satana.
Per valutare la gravità oggettiva di un’azione vanno prese in  considerazione anche le conseguenze che ne derivano e le conseguenze della bestemmia sono catastrofiche: sia per la gloria di Dio, che viene infangata nel peggiore dei modi,  sia per la società, che perdendo Dio perde il suo fondamento ed ancora per la singola persona che, con la bestemmia, attira su di sé il castigo di Dio nella vita terrena e rischia la rovina eterna.
Si dice che Dio non sempre paga il sabato, ma qualche volta sì.
La giustizia divina, che è libera come è libero Dio, non è confinata nell’eternità  ma può benissimo irrompere anche nel tempo.
“È perché avete abbandonato e disprezzato il Signore che il vostro paese è devastato” (cfr. Isaia 1, 4.7).
E San Giovanni Crisostomo: “Per la bestemmia vengono sulla terra le carestie, i terremoti, le pestilenze” e spesso il Signore  prova i buoni, per punire i cattivi, per convertire tutti ma altre volte  fa piovere dall’alto un castigo “personalizzato”. Non sono pochi gli esempi  da riportare.
L’apostolo Paolo ci mette in guardia: Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio » (Gal 6,7).
Sarebbe opportuno allora, visto il dilagare della bestemmia e dei bestemmiatori in età sempre più giovane, promuovere una campagna di sensibilizzazione affinché non si minimizzi e si sottovaluti un vizio così grave e dalle ancor più gravi conseguenze.
Che Dio ci benedica e ci protegga tutti. •

About Stefania Pasquali

Stefania Pasquali nativa di Montefiore dell'Aso, trascorre quasi trent'anni nel Trentino Alto Adige. Ritorna però alla sua terra d'origine fonte e ispirazione di poesia e testi letterari. Inizia a scrivere da giovanissima e molte le pubblicazioni che hanno ottenuto consenso di pubblico e di critica. Docente in pensione, dedica il proprio tempo alla vocazione che da sempre coltiva: la scrittura di testi teatrali, ricerche storiche, poesie.

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