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Il mio segreto di longevità: l’amicizia. Lei non mi tradisce mai.

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“Come faccio a vivere così a lungo? Il mio segreto? È il grande affetto reciproco che provo per lei che mi dà tanta forza, ogni giorno”.
A parlare è Rosa, classe 1911. La nonnina ultracentenaria di Monsampietro Morico che il 15 febbraio compie ben 107 anni.
In un’epoca in cui i rapporti sentimentali sembrano sempre più superficiali dando ragione alle statistiche che parlano di un aumento dei divorzi su scala nazionale con una percentuale che supera un + 57 per cento rispetto al 2014, il legame di cui vorremmo poter parlare questa volta non è quello dell’amore, ma quello dell’amicizia, prendendo come esempio la storia di nonna Rosa ed Adriana Lupi.
Troppo spesso si fa fatica a trovare la ricetta perfetta per un’unione di lungo corso ed il giusto equilibrio di rapporti interpersonali che sembrano sempre più fragili in cui è più forte la psicosi da social con tutte le accattivanti attrazioni che offre piuttosto che la riscoperta di valori ed il rispetto per l’altro. I tradimenti, l’assoluta leggerezza con la quale si riesce a dire basta anche a scapito di legami apparentemente solidi e famiglie già costruite, la semplicità con la quale si entra ed esce dalla vita di una persona, sono soltanto alcuni degli aspetti dei contesti sociali attuali che stiamo vivendo.
Abbiamo incontrato Rosa ed Adriana qualche tempo fa.
“Lei, Adriana, non mi tradisce mai” ci aveva detto nonna Rosa incontrandola nella sua cittadina. “Qualche volta, – aggiunge – certo è normale, si può bisticciare per alcune piccole sciocchezze ma poi si torna subito a fare pace”.
È nel sorriso di questa anziana che riscopriamo la gioia di vivere un rapporto, di qualsiasi natura esso sia, capace di superare tutte le difficoltà, andando oltre l’egoismo, l’orgoglio, la voglia di libertà, con l’obiettivo finale di guardare nella stessa direzione, vivere nella serenità condividendo quotidianamente passo dopo passo qualcosa di speciale. E di difficoltà quest’anziana signora ne ha vissute davvero tante perchè lei è una dei tantissimi nonnini terremotati del Fermano.
Era la notte del 30 ottobre 2016 quando, subito dopo la scossa devastante che ha messo in ginocchio il paese, venne portata via in braccio da un vicino di casa. Da quel giorno, l’ultracentenaria, che è oggi la mascotte del paese, ha vissuto per circa due mesi tra i cittadini sfollati della comunità di Monsampietro Morico timonata dall’onnipresente ed esemplare primo cittadino Romina Gualtieri.
Oggi Rosa che di guerre ne ha viste passare due, scampando a ben tre terremoti, vive in una casina nel borgo insieme alla sua amica, Adriana Lupi, conosciuta qualche anno fa. Insieme a lei ed ai concittadini che le sono stati sempre accanto ha dormito come tutti per diverse settimane nella palestra comunale e non si è mai persa d’animo. Incontrando le due amiche nell’abitazione che profuma di sughetti al ragù e affetto incondizionato, le abbiamo viste scherzare e sorridere come fossero sorelle tra sguardi complici e battute irriverenti. “Stiamo sempre insieme. E questo mi fa sempre tanto bene”. Con la sua dolce vocina Rosa tenendo la mano ad Adriana, prosegue “sapete una cosa, non mi manca proprio niente”. “Ogni tanto – dice Adriana – Rosa vuole che le accendo una sigaretta. Fa due tiri e poi la spegniamo. Così con le piccole cose della quotidianità siamo felici”. Chissà come cambierebbero rapporti, anche quelli amorosi o familiari, se molte più persone come Rosa e Adriana si accontentassero di piccoli gesti d’affetto quotidiani, insieme al bisogno di tenerezza, rispetto ed ascolto per far sopravvivere un legame. •

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