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“SAPORI E SGUARDI DAL MONDO”

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chiaraIntervista a Chiara Ferramondo che frequenta il Liceo Linguistico Da Vinci di Civitanova Marche e partecipa al progetto alternanza scuola-lavoro “Noi lavoriamo”.

Quali sono le finalità del progetto?

Assicurare l’applicazione pratica dell’insegnamento dato a scuola senza che il datore di lavoro possa trarre alcun profitto dalla presenza nell’impresa dell’alunno.

Dove stai prestando servizio?

Presso la Caritas della Parrocchia S. Bartolomeo Apostolo di Morrovalle.

Perché hai scelto la Caritas?

Il progetto dell’alternanza viene proposto agli alunni che frequentano il quarto anno superiore. Ognuno di noi può scegliere in quale struttura svolgere il lavoro nella più assoluta libertà. Per quanto mi riguarda, ho chiesto alla mia professoressa di poter lavorare con Giuliana Zacconi (responsabile Caritas Morrovalle) perché ho capito fin da subito che con lei avrei lavorato meravigliosamente e insieme avremmo realizzato qualcosa di importante. L’idea di incontrare le famiglie straniere per conoscere in particolar modo le loro tradizioni culinarie è stata inaspettata e assolutamente gradita: già da tempo Giuliana aveva in mente un momento di convivialità con le famiglie straniere e questo suo progetto utopistico si è trasformato in realtà.

Avevi mai svolto prima servizio presso strutture similari?

Sì sempre in Caritas. Inizialmente ho aderito al progetto di volontariato promosso da Don Vinicio Albanesi in collaborazione con la nostra scuola e ho scelto di svolgere servizio presso la Caritas di Morrovalle. L’esperienza positiva del volontariato, mi ha incentivata nel proseguire questo tipo di cammino. Aiutare gli altri nel proprio piccolo è veramente gratificante e per una ragazza della mia età significa molto perché anche solo sistemando i panni negli appositi contenitori, sai che stai facendo qualcosa di importante per te e per chi ne ha bisogno. Il volontariato è un rapporto di reciprocità: i gesti e le parole si uniscono per creare nuove conoscenze e nuovi modi di rapportarsi che arricchiscono il proprio bagaglio culturale. In totale sono due anni che faccio volontariato sia a nome della scuola, sia per mia iniziativa personale.

In cosa consiste il progetto?

Il progetto dell’alternanza deve essere svolto dal 20 maggio all’otto giugno 2013 e consiste nell’offrire agli studenti un’importante opportunità di formazione e di orientamento in ambito lavorativo. L’alunno deve prestare 120 ore di servizio in tre settimane. Solitamente la mattina entro in Caritas alle ore 9 ed esco alle ore 13. Il pomeriggio posso accedere o alle ore 15 o alle 15,30 in base al programma del pomeriggio. La sera termino alle ore 19 o alle 19,30. In questo tempo incontro famiglie di nazionalità straniera e le intervisto sulle tradizioni culinarie dei propri paesi d’origine. Poi una volta raccolto il materiale sufficiente, preparerò una presentazione in power point sia in inglese che in francese, lingue che studio a scuola, descrivendo le ricette date. Io e Giuliana abbiamo intervistato già delle famiglie di varia origine: marocchina, pakistana, rumena e macedone. I prossimi incontri saranno dedicati a chi è di nazionalità indiana e albanese. Inoltre ci stiamo adoperando per incontrare una ragazza cinese che possa raccontarci qualcosa dei piatti tipici cinesi.

Pensi che questo progetto possa esserti utile? E per quali aspetti?

Ovviamente sono sicura dell’utilità del progetto. Quando andiamo nelle famiglie, da parte mia c’è sempre un po’ di timidezza iniziale, ma nel momento in cui ti accorgi che queste persone ti accolgono a braccia aperte e fanno di tutto per farti sentire a tuo agio, riesci subito a sentirti “di casa”. Ciò che più mi ha colpita e affascinata è il loro senso di ospitalità, purtroppo molto diverso dal nostro. In ogni famiglia in cui siamo state, non hanno esitato a mettere sul tavolo ogni tipo di cibo, dai dolci alle pizze, il tutto accompagnato da bevande tradizionali. Una splendida famiglia marocchina mi ha addirittura prestato un libro di ricette! Ecco, con questo progetto, noi vogliamo dimostrare proprio questo: non bisogna giudicare superficialmente queste persone anzi è necessario aprire gli occhi e abbracciare le nuove culture senza remore e pregiudizi. Nel colloquio con le famiglie, chiediamo non solo le ricette ma anche di raccontarci un po’ la loro vita, le loro tradizioni e i loro sentimenti. Così facendo, possiamo metterci di più in relazione con queste persone e farle sentire più accolte in un paese che molto spesso le discrimina.

Cosa pensi della Caritas?

La Caritas è una grande famiglia in cui tutti si vogliono bene e cercano di aiutarsi a vicenda. Il lavoro di questi volontari è fondamentale e sicuramente degno di nota. Non è facile trovare del tempo in più per dedicarsi all’aiuto degli altri, ma queste persone straordinarie ci riescono e ciò mi riempie di ammirazione. Spero che il mio cammino da volontaria possa sempre proseguire perché la gioia e la consapevolezza di aver fatto qualcosa di importante per il prossimo rende migliore la mia vita, anche a 18 anni.

Come si concluderà il tuo lavoro?

Il mio lavoro terminerà per la scuola l’otto giugno 2013, mentre il 15 giugno allestirò un’esposizione del mio lavoro, dal titolo “Sapori e sguardi dal mondo”, presso la Casa Del Fanciullo di Morrovalle in occasione della festa dell’oratorio. Realizzerò alcuni cartelloni in italiano per spiegare il progetto e proietterò l’elaborato con tutte le ricette raccolte in questo periodo. Saranno invitate tutte le persone che mi hanno gentilmente raccontato della propria cucina locale che porteranno i piatti tipici, il Preside della mia scuola, la professoressa di francese referente del progetto e il Sindaco di Morrovalle. Lo scopo di questo evento è quello di far conoscere ai Morrovallesi e a chi vorrà unirsi a questo momento di festa la cultura e le tradizioni delle famiglie straniere. Credo che sia un’opportunità unica e dovrebbe servire ad ampliare i nostri orizzonti, ad abbracciare chi troppo spesso ricopriamo di pregiudizi e false accuse. •

Francesca Gabellieri

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