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Famiglia, alzati e va’

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copertina-21Con la famiglia, per la famiglia, essere famiglia… Possiamo così sintetizzare il senso della convocazione diocesana di tutte le famiglie con l’Arcivescovo avvenuta domenica 6 Ottobre nella Chiesa cattedrale di Fermo, dopo che presbiteri e laici di ogni vicaria si sono ritrovati nei giorni precedenti per fare insieme discernimento e scegliere alcuni ambiti di impegno missionario sui quali lavorare insieme nel tempo che verrà, anche oltre il secondo convegno ecclesiale delle diocesi marchigiane.

L’anno pastorale trascorso ci ha mostrato due segni evidenti: la crisi delle nostre comunità parrocchiali nell’iniziare alla vita cristiana e la crisi della fede che anche nei nostri territori si sta manifestando con chiarezza sono dipendenti dalla fatica e dalla crisi della famiglia. Parallelamente i segni maggiori di vitalità e di rinascita a livello sociale e di agire pastorale hanno come protagoniste le famiglie. In ogni vicaria e poi nella stessa convocazione diocesana è emersa con chiarezza la volontà della nostra Chiesa locale di essere con le famiglie e per le famiglie. Gli ambiti di impegno individuati nelle vicarie e poi presentati all’Arcivescovo il 06 Ottobre sono tutti ricorsi anche nella relazione di d. Enzo Bottacini, vicedirettore dell’Ufficio nazionale della CEI per la Pastorale famigliare.

Qualificare maggiormente i percorsi al matrimonio per le giovani coppie che lo chiedono spesso da situazioni non più “tradizionali”, esercitare un particolare accompagnamento per le famiglie nei primi anni di matrimonio, proponendo percorsi più articolati di fronte alla richiesta del battesimo per i propri figli, cogliere l’occasione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana per proporre cammini di fede e di riscoperta del battesimo per i genitori, accompagnare e proporre cammini di fede per le situazioni ferite: sono alcuni degli impegni assunti dalle nove vicarie e indicati anche da d. Enzo, per i quali l’Arcivescovo ha dato alla fine della celebrazione eucaristica il mandato missionario inaugurando così il cammino “Famiglia, alzati e và”. L’importante è che in tutti questi tentativi il presbitero non sia più da solo ma sia sempre affiancato da coppie di sposi: il Vangelo va annunciato anche da loro, perché la fragranza della loro unione possa accompagnarlo.

Forse rimane un ultimo punto su cui lavorare per rendere efficaci tutti questi impegni, per donare loro il giusto contesto: non solo essere per le famiglie e con le famiglie, ma essere famiglia. Un passaggio della relazione di d. Enzo è stato molto interessante e merita di continuare ad essere approfondito nel nostro cammino: la famiglia come metodo pastorale. Diventare famiglia per essere con e per le famiglie. Cosa comporta questo per il rapporto tra presbiteri e vescovo, tra parrocchie e chiesa locale? Cosa ci chiede ciò nel rapporto tra presbiteri e tra parrocchie di uno stesso territorio? Come concretizzare questo metodo nel rapporto tra associazioni, movimenti da una parte e parrocchie e chiesa locale dall’altra? Come dare concretezza ad una rinnovata alleanza tra presbiteri e sposi? In che modo puntare decisamente e valorizzare gli organismi di partecipazione a livello diocesano e parrocchiale? Anche se possiamo intuire diverse risposte, un discreto cantiere si apre dinanzi a noi. La famiglia, oltre ad essere la porta, per noi diventa anche la via. Buon lavoro! •

Giordano Trapasso

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