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Esistono ancora gli eretici?

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numero 13“La Chiesa, che non capisce, fino ad oggi ha detto… io, che ho compreso, vi dico invece…”. Parafrasando il Gesù dell’“Avete inteso che fu detto agli antichi… Ma io vi dico” (Mt 5) che però non nega la Legge ma la compie, sul proscenio di questo tempo si affacciano narcisi, consacrati e non, che ci offrono una mistura di scoperte dell’acqua calda e castronerie, presentata come ‘nuova Rivelazione’, forse più di sé stessi che di Dio. Di recente pure il Papa ne ha parlato, in una omelia sui cristiani: “Un altro gruppo è fatto di quelli che hanno sempre una propria idea, che non vogliono che sia come quella della Chiesa, hanno un’alternativa”. Sono, ha detto il Papa, gli “alternativisti”: “Io entro nella Chiesa, ma con questa idea, con questa ideologia. E così la loro appartenenza alla Chiesa è parziale.

Anche questi hanno un piede fuori della Chiesa. Anche per questi la Chiesa non è casa loro, non è propria. Affittano la Chiesa ad un certo punto. Al principio della predicazione evangelica ce n’erano! Pensiamo agli gnostici, che l’Apostolo Giovanni bastona tanto forte, no? ‘Siamo… sì, sì… siamo cattolici, ma con queste idee’. Un’alternativa. Non condividono quel sentire proprio della Chiesa”. Dunque occasione propizia per confrontarci sul tema del titolo. Cioè: la Fede ha un nucleo di Verità non modificabile nel tempo oppure, come le altre realtà umane, deve confrontarsi con la modernità e le sue categorie – cosa che fa da secoli – ma anche accettarne ridimensionamenti e mutilazioni? Il dogma dell’Immacolata Concezione, ad es., è correggibile se fosse bocciato dall’Associazione Europea dei Ginecologi? E se Princeton decidesse che il principio di non contraddizione è insuperabile anche in Teologia, il nostro Dio uno e trino andrebbe rivisto? E un prete che, confidando nella infinita potenza poietica dello Spirito, predicasse che oltre al pane e vino si possono consacrare pizza e birra, andrebbe benedetto per la sua originalità o ripreso per la sua imbecillità?

Vero è che la Chiesa cattolica da tempo è meno giudice e più madre, che, se vede un figlio scapestrato, per amore lo tiene così com’è, lasciandolo dire, magari dialogando con lui e con le sue tesi, spesso, più che cattive, infantili e orgogliose, confidando nel lavoro dello Spirito che riconduce al Padre. Quello che il Papa ha detto a noi carismatici il 1° giugno mi pare fondamentale: non siate controllori dello Spirito, ma dispensatori. Non mettete dogane allo Spirito, che soffia dove vuole ed è la Novità fatta Persona. Quindi, porte aperte. Ma della de-formazione dei devoti dell’eretico, qualcuno si occupa? E l’Eresia, con il Papa che predica Misericordia più che Giustizia (con i lontani, perché con i vicini, a ragione, mena mazzate), è concetto da riporre nella soffitta della storia? Per alcuni pare di sì, ma forse per un equivoco. Molti confondo l’eresia con l’eretico e usano questo argomento: il povero Giordano Bruno è stato arso vivo con la mordacchia e ciò è male e grida vendetta a Dio, dunque aboliamo il concetto di eresia e nessuno sarà più bruciato o torturato solo perché dice che Dio è bino e non trino, o similari.

Ma perché impedire alla Chiesa di custodire le Verità (a proposito, ci sono?) e difenderle dal primo peracottaro che capita? Per evitare altri Giordani basterebbe rivedere le sanzioni: sarebbe sufficiente un bel bollino tipo ‘corbelleria teologica’ sul libro dell’eversivo – che gli farebbe fare un sacco di soldi, quindi sarebbe dallo stesso assai gradito e ricercato – e una pacca sulla spalla con il consiglio, sì, di continuare a dire quello che gli pare, ma magari a nome proprio e non della Chiesa (mamma bistrattata, ma dalla cui tetta molti di questi esploratori difficilmente staccano le labbra). Sarà che ‘eresia’ per etimo significa anche ‘conquista’, ma oltre che di conquistatori, non è forse vero che noi piccoli abbiamo bisogno soprattutto di un buon Pastore che ci conduca con discernimento all’ovile della felicità? Meditate, gente, meditate. •

Marco Caldarelli

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