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I Rosa Croce tolgono il velo

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Proposta stuzzicante quella sabato 13 febbraio alla Libreria UBIK di Fermo: una conferenza e un libro. Non qualcosa di usuale. Qualcosa di suggestivo. Perché a tener banco sarà l’Ordine Rosa-Croce A.M.O.R.C. (Antico e Mistico Ordine della Rosa-Croce). Titolo dell’incontro pubblico: “Un’avventura tra i Rosa-Croce- Riflessioni di uno studente Rosacrociano”.

La relazione sarà svolta da Marco Paolini che parlerà del suo percorso di studi che dall’adolescenza lo ha portato a varcare i portali dell’Ordine. Il libro ha un titolo intrigante “I Rosa-Croce tolgono il velo”. Si presentano, emergono dall’ombra del mito e della leggenda, dalla riservatezza se non segretezza. L’A.M.O.R.C. – spiegano gli organizzatori – è una scuola filosofica organizzata a livello mondiale. In Italia, ha la sua sede nazionale a Ornano Grande, in provincia di Teramo. Dal 2012 ha ottenuto dallo Stato Italiano il riconoscimento della personalità giuridica e nel 2014 ha assunto la veste di Fondazione. L’Ordine, così come lo conosciamo oggi, ha origini statunitensi. Nel 1915 Harvey Spencer Lewis, giornalista, fotografo ed anche pubblicitario, dopo essere stato in Francia, e dopo la sua proclamata iniziazione misterica in una antica torre di Tolosa, pubblica il Grande Manifesto dell’AMORC, l’Antico e Mistico Ordine Rosae Crucis. La prima loggia è stabilita a Pittsburgh, dove nell’agosto 1917 si tiene il convegno nazionale. Nel tempo, l’Ordine si spande anche in Europa. Oggi i membri nel mondo – secondo Massimo Introvigne – sono 120 mila. In Italia vi aderiscono in tremila, settecento attivi. Nel 2001 hanno acquistato “un capiente e antico casolare, che – ristrutturato – diventa la sede della Grande Loggia italiana, che vi trasferisce la sede inizialmente posta a Milano”. L’incontro a Fermo è stato favorito da persone che guardano con attenzione e simpatia all’Ordine. L’iniziativa cade in un terreno un tempo fertile.
Negli anni Venti dello scorso secolo, il fermano è stato piuttosto attento al fenomeno dei Rosa Croce e dell’esoterismo in genere. Specie nei confronti di un’altra Fraternità molto centrata sull’antroposofia di Steiner e teosofia di Madame Blavatsky, quella fondata nel 1909 dal danese, naturalizzato americano, Carl Louis von Grasshoff più conosciuto come Max Heindel.
Nel 1935, la Tipografia Carlo Zizzini di Montegiorgio diede alle stampe il volume di Heindel, “Concetto Rosacroce del cosmo o scienza occulta cristiana”. Il traduttore autorizzato fu Cesare Costanzi, personaggio originale che, al tramonto e all’alba, dal Pincio di Montegiorgio, fissava immobile e a lungo il sole, in silenziosa preghiera. Il gran numero di copie che vennero stampate ci dice che la diffusione nel territorio fu massiccia. Quanti adepti non sappiamo.
Sappiamo invece di una leggenda che circolava a Cerreto di Montegiorgio dove un guerriero rosacrociano, nelle sue diverse reincarnazioni, incontrava un amore di donna precedentemente negatogli. Come agli inizi del ‘Novecento, il rilancio dei Rosa Croce (ma anche della Massoneria definita “calda” perché misterica) avvenne dinanzi al crollo dello scientismo, oggi il fenomeno potrebbe ripetersi difronte ad una società liquida e quindi spersa. •

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