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RITRATTI: Elena Salusti

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Una piccola patria apre grandi scenari sul mondo della cultura e dell’arte

Elena Salusti. Una ragazza semplice e determinata. Che ha scelto di restare a Smerillo, dove «lo stile di vita è ancora umano. Perché vivere a Smerillo, significa vivere in un posto in cui nelle notti d’estate, se si alza lo sguardo, si riescono ancora a vedere le stelle, e non è poco! Quanti, nelle grandi città, possono dire lo stesso?». Dategli torto!
Insieme al padre Marco, Elena gestisce un piccolo laboratorio artigianale vicino a casa, dove realizza i progetti di Elgadesign, manufatti “ibridi”: artigianali da un lato e nello stesso tempo funzionali. Il laboratorio è nello stesso tempo bottega, studio e spazio creativo.
Tra le sue creazioni c’è una tagliere in legno, dove ci si può affettare il pane o il salame. Direte: ma dov’è la novità?
La novità è che il tagliere ha la forma… delle Marche. Preciso la nostra Regione: con Pesaro che sporge sulla Romagna, il promontorio della città dorica, il sud più omogeneo. Souvenir turistico e prodotto per usi casalinghi.
Prima di iniziare l’impresa in proprio, Elena ha fatto la gavetta in un «ufficio stile di Civitanova Marche, in cui lavoravo come Industrial e Graphic Designer. Realizzavamo calzature di lusso per i mercati arabi». Poi, è scattata la molla. Quella che le ha fatto dire: sono di Smerillo, amo la mia terra, come posso continuare a viverci con il mio lavoro?
La risposta è venuta dalla vittoria in un concorso dove venivano premiati i manufatti in grado di valorizzare il territorio.
Per cui s’è detta: «Allora, si può!». E ha cominciato.
In effetti, per poter mandare avanti l’impresa deve ancora svolgere un doppio lavoro: responsabile dello studio tecnico di un’azienda di Illuminazione, e artigiana nel laboratorio casalingo.
Affascina una ragazza che dice «Paesaggio vuol dire spiritualità e silenzio, il silenzio inteso soprattutto come momento di riflessione e di presa di coscienza del proprio “io” e di quello che ci circonda».
Ma quanto spazio c’è per i giovani?
«Sicuramente le ultime politiche del governo, tendono a favorire il lavoro subordinato, piuttosto che quello in proprio, che oggigiorno è molto in crisi. Ma se si hanno buone idee e ci si mette in gioco, non si possono trovare scuse».
Elena ha una convinzione: l’area pre-appenninica non è stata ancora pienamente valorizzata, ci sono molte cose da fare, «anche a livello di piccole iniziative imprenditoriali come la mia».
I suoi amori sono la lettura (narrativa e racconti), la fotografia e i viaggi: il suo ossigeno e le sue fonti di ispirazione.
Ad aprirle gli occhi è stato anche l’incontro e l’iter fatto con il suo professore di tesi. Giuseppe Iotti le ha fatto capire che «ci può essere una strada a metà tra il disegno definito “industriale” quindi predisposto ad essere in serie, e l’oggetto artigianale».
E l’impresa è cominciata. •

foto ElenaElena Salusti è nata ad Amandola il 12 ottobre del 1986. Vive a Smerillo. Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte Preziotti di Fermo. Si è iscritta all’Università degli studi di Camerino C.d.l in Disegno Industriale e Ambientale (sede distaccata di Ascoli Piceno). Dopo la laurea triennale, ha conseguito la Specialistica in Design all’UNIFI di Firenze. Qualche anno dopo inventa il marchio Elgadesign che unisce design e artigianato, creando oggetti che si inseriscono in una dimensione domestica, fatta di materiali semplici, come il legno e la ceramica, e che tentano di riportare il consumatore ad un utilizzo «consapevole» dando ai manufatti l’importanza avuta nel passato.

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