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Marcia della pace

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Sabato 11 febbraio 2017, la piazzetta San Marone di Civitanova Marche, alle ore 15, era già attraversata dalle grida di ragazzi e da quanti li accompagnavano, per la seconda marcia della pace, organizzata dall’Azione Cattolica, sede di Civitanova Alta. C’erano i parroci delle parrocchie cittadine con Scout, Savio Club e ragazzi dell’oratorio. Ero sul sagrato della chiesa in compagnia di un amico che mi chiedeva stupito il perché di una tale iniziativa. Perché tanti ragazzi erano lì? Non avevano null’altro da fare, si chiedeva o c’era un motivo ben preciso? Sapevo dell’iniziativa ma non potevo parteciparvi perché impegnato in chiesa per la giornata del malato. Dovevo accompagnare alcune persone da casa in chiesa e viceversa. Ho fatto solo in tempo ad assistere alla partenza della marcia, avvenuta quasi puntualmente alle 15,30 come da volantino. La funzione in chiesa iniziava alla stessa ora con la recita del rosario, a seguire la Santa Messa e un momento conviviale al termine, nei locali della parrocchia San Marone. Don Ezio Rossi, sacerdote salesiano, partecipante alla marcia, ha voluto darmi alcuni appunti che ho rielaborato, assieme ad altre annotazioni fornitemi da Alvise Manni. Al via della marcia, tutti i partecipanti hanno letto la preghiera di impegno (leggi sotto).
Il tema: “Ferma la violenza costruisci la pace”.
La seconda marcia dei quattrocentocinquanta partecipanti, in gran parte adolescenti di Civitanova Marche, ha avuto, come lo sorso anno, l’obiettivo di richiamare la comunità cristiana all’impegno ad essere costruttori di pace, sull’esempio di Gesù che ha dichiarato beati gli operatori di pace nel discorso della Montagna riportato dall’evangelista Matteo.
L’incipit della marcia, in piazza San Marone, è stata data dalla parrocchia di Santa Maria Apparente con un invito dei giovani educatori a vivere nella gioia, per ricordare alle coscienze di tutti che non basta essere contro ogni logica di guerra e di violenza per essere costruttori di pace, ma occorre essere persone di speranza. La seconda tappa, in piazza XX Settembre, davanti al comune, è stata animata dalla parrocchia salesiana di San Marone sul tema dell’accoglienza, fondamento di ogni azione di pace. In segno di festa sono stati librati in aria centinaia di palloncini. Nella terza tappa, la parrocchia di San Paolo, con i ragazzi dell’Azione Cattolica, promotrice di tale evento, ha fatto risaltare, con un balletto, “flash mob”, in Corso Umberto I, traversa stazione e via Duca degli Abruzzi, che è l’amore a dare continuità all’accoglienza.
Durante la marcia sono stati ricordati nella preghiera i coniugi nigeriani Emmanuel e Cinyieri che esattamente un anno fa alla prima marcia della Pace, avevano reso la loro toccante testimonianza come richiedenti asilo in Italia a causa delle persecuzioni subite, perché cristiani, in Nigeria e in Libia. Emmanuel è stato poi ucciso a Fermo il 5 luglio dello scorso anno. La Signora Cinyieri rimasta sola ha trovato la forza di perdonare l’uccisore del marito.
Tutti i partecipanti infine sono confluiti nella Chiesa di Cristo Re dove la riflessione si è fatta più intensa grazie al parroco don Mario che ha animato il momento di preghiera e dove la psicologa Barbara Capponi del Movimento per la vita ha indicato le strade da percorrere per diventare operatori di pace nella società odierna. La logica del mondo ci porta solo a consumare e a vivere del superfluo. Se non hai successo né abiti firmati, non sei nessuno. Il successo che dura nel tempo è da ricercare invece nella capacità di andare contro corrente. Alex Zanardi, uscito da un terribile incidente nel corso di una gara automobilistica, ha avuto il coraggio di iniziare daccapo. È lui il vero Super Eroe, uno dei tanti o pochi che vanno presi come modello per vivere la vita come dono per sé e per gli altri.
Un momento toccante si è registrato nella chiesa di Cristo Re, quando tutti i gruppi hanno unito le loro catenelle di spago plastificato, per farne una gigantesca che abbracciava l’intero perimetro interno dell’edificio sacro. Alle catenelle erano appese delle bandierine ognuna delle quali recava un pensiero sulla pace. •

PREGHIERA DI IMPEGNO
della II marcia della Pace

O Dio della pace,
non ti può comprendere chi semina discordia,
non ti può accogliere chi ama violenza:
dona a chi edifica la pace di perseverare nel suo proposito,
e a chi la ostacola di essere sanato dall’odio che lo tormenta.
Ci impegniamo oggi a rinunciare alla violenza
e a non cooperare con la violenza del mondo,
ad amare ciascuno come nostra sorella e fratello,
a rispondere con l’amore alla violenza,
a perdonare coloro che ci feriscono,
ad accettare le difficoltà e le sofferenze
che incontreremo nel costruire pace,
a vivere in maniera più semplice,
a lavorare con gli altri per il bene del mondo e dei fratelli,
a cercare il regno di Dio per il resto della mia vita,
sapendo che la vita, l’amore e la pace
sono più forti della morte,
dell’odio e della guerra.
Il Dio della pace faccia di noi uno strumento della sua pace.

About Raimondo Giustozzi

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