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Terremoto: così era, così è… Così sara?

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Assenze, ritardi, lungaggini burocratiche, paure

L’Arcidiocesi di Fermo presenta 197 chiese chiuse al culto per danni più o meno lievi dovuti al terremoto di luglio-ottobre 2016. All’inizio è stato presentato un elenco di 64 chiese, poi sceso a 36. Sono stati già approvati lavori non superiori a 300mila euro per le seguenti chiese: S. Girolamo in Fermo; S. Michele Arcangelo in Monsampietro Morico; S. Maria e S. Giorgio in Montappone; S. Michele Arcangelo in Montefortino; S. Bartolomeo apostolo in Morrovalle; SS. Salvatore in Torre S. Patrizio. I parroci di queste chiese sono stati interessati e coinvolti indicando loro il tecnico di riferimento.
Con il contributo della Conferenza Episcopale Italiana (Cei) saranno messe in sicurezza le chiese di S. Caterina in Smerillo; S. Martino e S. Marco in Petriolo; S. Maria e S. Giacomo in Massignano; S. Maria in Telusiano in Monte S. Giusto; SS. Trinità in Amandola; S. Michele Arcangelo in Monte Urano; S. Gregorio Magno in Magliano di Tenna; Santuario del SS. Crocifisso in Mogliano; S. Lorenzo in Lapedona; S. Caterina in Fermo; S. Caterina in Monte S. Martino; S. Caterina in S. Elpidio a Mare; Santi Pietro e Paolo in Gabbiano di Comunanza. In questo caso non ci sarà gara di appalto ma affidamento diretto.
Il 13 maggio è stato inviato un ulteriore elenco per gli edifici con danni dal 150mila ai 300mila euro.
L’Arcidiocesi di Fermo può già procedere alla progettazione di 19 interventi. La speranza è di poter riaprire 28 chiese per il Natale del 2017. •

About Tamara C.

Direttore de La Voce delle Marche

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