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RITRATTI: Laura Marziali

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Giovane, elegante, vulcanica. Vulcanica soprattutto. Laura Marziali sprizza energia e voglia di fare. Un articolo non basterebbe. Sintetizzo molto.
Ci incontriamo a Montegiorgio, nella sala della Biblioteca Mons. Germano Liberati. Laura mi ha incuriosito. Ho letto di Vicolo Cechov, della Scuola di Improvvisazione, dei molti ragazzi che la frequentano proprio a Montegiorgio. Lei ne è la responsabile e docente, legata alla Scuola di Civitavecchia.
Sono stato anche attratto dal nome assunto in facebook: la Daphne, cioè la ninfa femminile, ma anche l’alloro o il lauro, quindi Laura.
Ed eccoci qua, a ricostruire 28 anni di vita intensa, partendo dagli ultimi impegni. Scuola di improvvisazione, dunque, con 20 allievi di età compresa dai 16 ai 50 anni, con lezioni presso la Vecchia Falegnameria e il Cinema Manzoni. Poi, da Montegiorgio, Laura si sposta a Roma/Civitavecchia per insegnare pure là, dove tutto è nato e dove lei è stata allieva durante l’università e dopo la laurea in Giurisprudenza. Improvvisazione sì, ma anche scuola di canto, movimento scenico, danza, dizione. Un mondo creato da due direttori artistici: Roberto Rotondo e Fabio Astolfi, e dalla presidente Stella Perrone.
A cosa serve la scuola? «Si diventa più sicuri, più attenti, più aperti, è una crescita personale», risponde.
Lei ne è una testimonianza. I suoi genitori volevano che prendesse una laurea invece che iscriversi all’Accademia Nazionale di Arte drammatica Silvio D’Amico. Laura non si tira indietro. Si iscrive a Giurisprudenza, ha fatto una promessa a suo padre che nel frattempo è deceduto. Una sera viene invitata al Teatro Gassman di Civitavecchia. Va in scena proprio l’improvvisazione di Vicolo Cechov. È un amore a prima vista.
Laura studia legge e frequenta i corsi di improvvisazione. Si laurea con una tesi in diritto penale sul doping, memore del suo passato, ma anche presente, di praticante l’atletica leggera.
Tre anni dura la formazione a Vicolo Cechov. Nel frattempo, dopo un’esperienza a Parigi grazie ad un progetto europeo cui partecipa con un testo sulla violenza sulle donne, entra in una agenzia di comunicazione a Roma. Terminata la formazione, resta a Vicolo Cechov come insegnante e, date le sue origini marchigiane, le viene affidato il compito di aprire scuole sul territorio.
Mentre fa tutto questo s’è iscritta all’Istituto Teatrale Europeo. Segue corsi di Teatro-terapia e di Improvvisazione-terapia da portare nelle carceri, negli ospedali, nei luoghi problematici.
Tanto per non farsi mancare nulla, presenta eventi, concerti, iniziative. E, per farlo al meglio «studio la vicenda umana degli artisti, dei compositori, degli scrittori. Li approfondisco».
Ti ritieni un’attrice? «No, no. Ma un’artista sì». •

Laura Marziali è nata a Montegiorgio. Si è diplomata presso il Liceo linguistico di San Ginesio. Ha praticato l’atletica leggera con l’Elpidiense Avis-Aido, è cintura verde di Karate. Ama la musica jazz anni 30-40, si sveglia la domenica ascoltando Bach, Mozart e Vivaldi. Scrive poesie e racconti. Con la gemella Clara ha un progetto che non «rivelo»

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