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Cantieri mobili di Storia

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L’Istituto Storico “Mario Morbiducci” (Macerata) e il Centro Studi Acli Marche – Macerata invitano a una serie d’incontri, riportati nella locandina, per un progetto itinerante volto a far dialogare i paesi coinvolti nel sisma del duemila sedici. Il prof. Paolo Coppari, presidente dell’Istituto “Mario Morbiducci e il prof. Marco Moroni del Centro Studi Acli Marche – Macerata scrivono: “C’è un duplice rischio nelle nostre terre colpite dal sisma del 2016: le persone che abbandonano, ma anche le persone che vengono abbandonate; colmate di attenzione mediatica nei primi mesi, ricordate nei rituali degli anniversari, oggi esse rischiano di essere relegate nella zona grigia di un lungo, burocratico e poco trasparente processo di ricostruzione.
L’Istituto Storico “Morbiducci” di Macerata e il Centro Studi Acli Marche Macerata vogliono offrire il loro contributo per la rinascita delle comunità appenniniche: lavorare insieme perché non perdano l’identità e la propria storia; perché insieme alle case, strade e paesi, si ricostruisca quel mondo complesso e immateriale fatto di relazioni, identità, senso di appartenenza, di memorie collettive e condivise. Per questo, il progetto “Cantieri mobili di Storia” è rivolto ai paesi più colpiti dal terremoto e, in particolare,  alle “popolazioni delle casette” che negli ultimi mesi vi hanno fatto ritorno; nel giro di un mese l’iniziativa attraverserà vari centri: da Caldarola a Visso e Pieve Torina, da Camerino a Fiastra. In ognuno di essi saranno attivati incontri di storia locale in collaborazione con storici ed esperti dell’ambiente, dell’economia e della cultura che dialogheranno con le comunità su aspetti del passato legati a quella determinata zona: la lavorazione delle pelli e la pastorizia, gli antichi mestieri della dorsale appenninica e il recupero delle memorie scolastiche.
Lo scopo degli incontri è duplice: da una parte creare ambienti partecipativi e interattivi, avviando – se possibile – una raccolta di memorie, foto e materiale di archivi; dall’altra avviare un confronto sul presente e sul futuro dell’entroterra appenninico, su nuove esperienze d’imprenditoria e di sviluppo sostenibile, ancorate alle antiche radici e alle vocazioni territoriali.
Si tratta di un’iniziativa che ha richiesto mesi di preparazione e di contatti con le istituzioni dei centri coinvolti e con le associazioni e le aggregazioni che in questi mesi   si sono costituite. Accanto al patrocinio dell’Istituto Cervi (che sta ponendo molta attenzione al nostro entroterra appenninico), il progetto si avvale della collaborazione della “Rete di storici per i paesaggi della produzione”, e di “Aristoria”, un’associazione che ha sede a Matelica, formata da giovani storici e universitari, tutti delle zone colpite dal sisma, tra il maceratese e il teramano.
Sono cinque appuntamenti, cinque domeniche per discutere del passato e leggere il presente; per discutere sulla ricostruzione e far conoscere paesaggi di straordinaria varietà e storicità.
Tutti gli incontri sono riportati nella locandina.
Cinque appuntamenti  per sperimentare nuove forme di narrazioni e biografie di comunità, per far tesoro di quello che emergerà nel corso degli incontri  e ritornare eventualmente in autunno con nuove collaborazioni e nuove idee” (Paolo Coppari (Istituto Storico di Macerata) e Marco Moroni (Centro Studi Acli Marche). •

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