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Qualità di vita

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Proseguo questo escursus sui trattamenti osteopatici che possono iniziare prima della nascita trattando la donna in gravidanza, per continuare durante la vita neonatale, durante l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta.
Cosa succede all’organismo umano che invecchia e giunge ad un’età abbastanza avanzata? In primis, essendo noi italiani un popolo molto poco “ginnico”, vediamo logorarsi il nostro apparato muscoloscheletrico perciò moltissimi dei nostri anziani soffrono di artrosi generalizzata che produce rigidità articolare e dolori muscolari, molti arrivano ad interventi di protesi d’anca e di ginocchio perché lo scheletro, a causa della perdita di cartilagine (un tessuto che non si rigenera), arriva a deformarsi a tal punto da cambiare l’anatomia e la fisiologia dell’articolazione interessata.
Poi abbiamo le grandi malattie sistemiche come l’obesità e il diabete, l’ipertensione arteriosa, le malattie cardiovascolari, le malattie neurologiche con tutto il corteo di sintomi che si portano dietro.
In questa fase della vita, quando un anziano può presentare una o più delle suddette patologie, il trattamento osteopatico può essere d’aiuto sia per alleviare i dolori tipici dell’artrosi, sia per riequilibrare un organismo provato da malattie importanti e soprattutto, laddove sia possibile, limitare l’uso di farmaci chimici. L’osteopatia può trattare con successo qualsiasi patologia l’anziano presenti sia di tipo muscoloscheletrico, sia di tipo endocrino, circolatorio, viscerale, ecc.
Personalmente consiglio sempre l’anziano ad avvicinarsi all’esercizio fisico adatto alla sua età e alle sue patologie perché il movimento migliora l’ossigenazione dei tessuti, la circolazione, e la respirazione, sostiene l’apparato cardiocircolatorio e quello cerebrale. Anche soltanto lunghe passeggiate all’aria aperta, danno un apporto energetico importante all’organismo oltre che favorire la produzione di vitamina D tanto importante per la fissazione del calcio nelle ossa.
L’intervento dell’osteopata può avvenire sia in fase preparatoria a qualsiasi intervento ( scheletrico o viscerale), sia in fase postoperatoria e generalmente, la risposta dell’organismo anche di età avanzata, è molto incoraggiante.
La cosa di cui molti dei pazienti anziani si meravigliano è l’assoluta delicatezza del trattamento osteopatico e di come un trattamento così dolce in effetti funzioni e quanto l’organismo ne benefici e si trasformi, infatti, erroneamente si crede che arrivati ad una certa età, non si abbiano più risorse organiche per migliorare lo stato di salute. In realtà il corpo umano é in continua evoluzione e non resta mai ” fotografato” e fisso in una situazione, ma si trasforma continuamente.
Naturalmente, il trattamento osteopatico da solo non è sufficiente a migliorare la qualità della vita delle persone appartenenti alla terza e quarta età, oltre all’esercizio fisico dunque hanno grande importanza il tipo di alimentazione, la qualità dei rapporti umani e l’allenamento mentale, la partecipazione alla vita sociale restando informati e la sensazione di continuare a sentirsi utili.
La nostra medicina troppo spesso tratta le malattie e non il malato, i sintomi e non la persona nella sua totalità rischiando di etichettare e quindi irrigidire e fossilizzare l’individuo in un ruolo, quello del malato, che finisce per ammaliarlo sempre di più e soprattutto, di diventare farmaco dipendente senza considerare che gli effetti collaterali dei farmaci, spesso sono più deleteri della malattia che dovrebbero curare, una delle prime cause di morte nel nostro paese infatti è quella iatrogena. •

Diana L. Splendiani

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