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Alla fine, chi ci guadagna?

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La verità vi farà liberi non schiavi del potere politico ed economico.

“Il cinismo di chi manovra la finanza nel mondo raggiunge la spudoratezza e la vergogna. C’erano una volta gli Stati Nazionali che si facevano garanti del benessere dei propri cittadini. Non esistono più, sostituiti da gruppi finanziari che hanno in sommo disprezzo la vita ed ogni valore di civile convivenza. Una analisi del Fondo Monetario Internazionale mette in guardia gli stati più sviluppati. Si vive troppo a lungo. La longevità ha un costo. Chi deve pagare questo costo? “Per il FMI lo devono pagare soltanto i lavoratori dipendenti (“più alti contributi pensionistici“) e i pensionati stessi (“più alti contributi pensionistici“, ossia pensioni ancora più basse). E se neanche questo basta – e non può bastare, se dal pagamento del prezzo vengono esentati gli “investitori professionali” e tutte le classi dirigenti di ogni ordine e grado – allora non resta che tagliare drasticamente tutti gli istituti di welfare che hanno fin qui sostenuto l’allungamento delle aspettative di vita”.
Si scriveva così in un articolo pubblicato nel sito www.quifinanza.it , il 15/04/ 2016. Ma se le cose stanno veramente così, cosa si aspetta ad ammazzarci tutti, una volta raggiunta l’età pensionabile? Forse ci staranno già pensando? Chi saranno? Ma è chiaro: “Gli investitori professionali”, quelli che garantiscono solo per loro il paradiso qui in terra, all’altro non ci hanno mai creduto, assieme a “tutte le classi dirigenti di ogni ordine e grado”. Hanno fame! “Dategli le brioche”. No, non sarà possibile nemmeno questo.
Ho voluto riprendere questo articolo, già pubblicato dalla Voce delle Marche il 28 aprile 2016, alla luce di quanto che sta succedendo in queste settimane di autentica tribolazione, sconforto e tristezza senza fine. Il Covid-19 è nato in laboratorio o in natura? È una domanda alla quale le autorità, la comunità scientifica, l’Organizzazione Mondiale della sanità, predisposte ad indagare e a scoprire la verità, devono dare una risposta. Lo chiedono i troppi morti, anziani e sono la maggioranza, ma anche giovani che ci hanno lasciato.
Sta scomparendo tutta una generazione che ha conosciuto la guerra e passata la tempesta, dopo essersi rimboccata le maniche, è stata protagonista del miracolo economico, lavorando sodo. Possibile che a distanza di quattro mesi e più dai primi morti di Wuhan non si è riusciti a spiegare che cosa sia successo nella città cinese. Se il virus è scoppiato in natura perché non lo si dice chiaramente? Si fa presto ad avere pensieri tristi.
“Se tuona e lampa”, diceva un adagio popolare, “da qualche parte piove”. La notizia sulla fuga del virus da un laboratorio nella città di Wuhan è stata fatta propria da capi di stato, americano, francese, tedesco, stando a quello che si legge sui giornali o si ascolta in televisione.
Emmanuel Macron, Angela Merkel, Donald Trump, tutti dicono che le autorità cinesi sono invitate ad essere trasparenti e a non nascondere la verità.
La richiesta è legittima. In passato, nella ex Unione Sovietica, il disastro di Cernobyl venne comunicato dopo diversi giorni dall’accaduto. In Cina è successa la stessa cosa? La dittatura ama la verità o la nasconde? •

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