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Il rientro in classe un dono

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Morrovalle, la ripartenza nel mondo della scuola vista con gli occhi di tre bambini.

La ripartenza nel mondo della scuola vista con gli occhi di tre bambini che frequentano la prima classe della scuola media “Luigi Canale” di Morrovalle. Dare loro voce per far emergere le sensazioni e le impressioni di questo nuovo modo di fare scuola in presenza, tuttavia a distanza. Parole semplici ma efficaci che evidenziano che spesso i bambini non hanno preoccupazioni e ansie come gli adulti e che il loro pensiero è più positivo. Sono stati fatti sforzi importanti da parte di tutti per ricominciare (dirigenti scolastici, insegnanti, assistenti scolastici, Stato, Regioni, Comuni, genitori, bambini, ecc…) e a volte sarebbe meglio riconoscerlo senza alzare troppo i toni, andando tutti nella stessa direzione e assumendo un atteggiamento costruttivo.

Pietro Gatti: «Ho iniziato il 14 Settembre il primo anno di scuola media. Dopo un lungo periodo di assenza dalla scuola a causa del COVID-19 ero emozionatissimo di conoscere i miei nuovi compagni e insegnanti e soprattutto mi chiedevo come sarebbe stato stare in classe con le NORME del coronavirus. Ci sono molte regole da rispettare, quella che meno mi piace è di non potersi alzare durante la ricreazione; per fortuna che almeno tre giorni a settimana possiamo uscire e giocare tra di noi, i professori comunque controllano sempre che rispettiamo il distanziamento. Mi dispiace non avere un amico di banco con il quale confrontarmi durante la lezione e poter scherzare, capita anche che trascorse le cinque ore di scuola non sono riuscito a salutare tutti i miei compagni perché tra un’ora e l’altra non possiamo alzarci. Fortunatamente gli insegnanti sono bravi e comprensivi, aprono spesso le finestre per arieggiare l’aula e sin dal primo giorno ci hanno spiegato i comportamenti corretti che dobbiamo seguire. I professori svolgono le lezioni seguendo tutte le regole, quando si alzano dalla cattedra si mettono sempre la mascherina. Questa cosa mi è sembrata un po’ strana all’inizio, ma alla fine ci ho preso l’abitudine. Spero che questa infezione sparisca presto così avrò la possibilità di parlare di più con i compagni in classe e di stare più tempo con loro. Nonostante tutte le regole da dover rispettare sono felicissimo di poter frequentare la scuola e mi auguro di non dover ritornare alla didattica a distanza, anche se in quella maniera potevo svegliarmi più tardi al mattino».

Alex Tamburrini: «È stato bello ritornare sul banco in classe insieme ai miei compagni anche se dobbiamo rispettare molte regole che prima non c’erano, ma preferisco così piuttosto che seguire le lezioni tramite uno schermo. Dei miei compagni mi manca quel rapporto, ad esempio alzarsi in classe e fare ricreazione insieme e qualche volta scambiarsi anche la merenda. Anche per i miei insegnanti vale lo stesso discorso dei miei compagni, però anche se non possiamo avvicinarci preferisco seguire i loro insegnamenti stando seduto nella mia aula. In questo momento il mio più grande desiderio è che tutto questo che mi sta capitando finisca per poter tornare a fare la vita che facevo prima, ad esempio poter dare anche un semplice abbraccio ad un mio compagno. Io da quando è uscito fuori questo bruttissimo virus di aspetti positivi non ne vedo, ma solo negativi perché non posso più fare tutto quello che facevo prima».

Elisa Travaglini: «La scuola quest’anno è un po’ diversa dagli altri anni. Innanzitutto, per entrare a scuola, devo sempre indossare la mascherina e disinfettarmi le mani. All’interno della classe i banchi sono separati e non ci possiamo prestare le cose come facevamo prima. La cosa che più mi dispiace è che durante la ricreazione non possiamo alzarci dal banco e giocare tra di noi e solo a giorni alternati con le altre classi possiamo uscire di fuori. Ma quando arriverà l’inverno come faremo? Non potremo più uscire. Io vorrei tanto che tutto tornasse come prima del Covid perché adesso questa situazione mette un po’ a disagio noi bambini». •

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