Auguri a Papa Francesco per i suoi ottanta anni
Udienza festosa e costellata dagli auguri per il suo prossimo compleanno, quella che si è svolta oggi in Aula Paolo VI con la partecipazione di circa 6mila persone. A fare gli auguri a Papa Francesco per il suo prossimo 80° compleanno sono stati gli speaker, i fedeli e una signora che gli ha donato una torta. Francesco, con autoironia, ha ringraziato tutti aggiungendo un proverbio della sua terra: “Fare gli auguri in anticipo porta jella!”. Al centro della catechesi, un brano di Isaia che inizia “con l’invito a Gerusalemme perché si svegli, si scuota di dosso polvere e catene e indossi le vesti più belle, perché il Signore è venuto a liberare il suo popolo”.
“Dio non ha abbandonato il suo popolo e non si è lasciato sconfiggere dal male, perché è fedele, e la sua grazia è più grande del peccato”, esordisce Francesco. “Questo dobbiamo impararlo, perché noi siamo testardi”, prosegue a braccio, come in gran parte della catechesi.
“Chi è più grande, Dio o il peccato?”, chiede instaurando un dialogo botta e risposta con i fedeli. “Dio”, la prima risposta, la stessa delle domande successive: “Ne siete convinti? Dio? E chi vince alla fine, Dio o il peccato? Dio è capace di vincere il peccato più grosso, anche il più vergognoso?”. Poi l’ultima domanda, la più difficile: “Questa domanda non è facile”, ammette il Papa introducendola: “Vediamo se c’è qualche teologa o teologo tra voi. Con che arma vince Dio il peccato?”. “L’amore”, la risposta corale. “Dio vince il peccato, questo vuol dire che Dio regna”, il commento di Francesco.
“Dio si hina sull’umanità per offrire misericordia e liberare l’uomo da ciò che sfigura in lui l’immagine bella di Dio, perché quando siamo nel peccato l’immagine è sfigurata”. Nel ricordarlo, il Papa si trattiene ancora a braccio sul mistero del Natale ormai imminente. “La gioia più bella del Natale è quella interiore”, le sue parole:
“Il Signore ha cancellato i nostri peccati, mi ha perdonato, ha avuto misericordia di me, è venuto a salvarmi. Questa è la gioia del Natale”.
“Quanto è brutto quando troviamo un cristiano che ha perso la speranza!”, esclama sempre fuori testo Francesco, deplorando l’atteggiamento di chi dice “è tutto finito per me”, di chi “non è capace di guardare a un orizzonte di speranza e vede davanti a sé soltanto un muro. Ma Dio è capace di distruggere questo muro col perdono”. “La speranza nasce quando vediamo Dio nel presepe, che nasce a Betlemme”, prosegue ricordando che a Natale “bisogna aprire il cuore: il Natale è il giorno per aprire il cuore a tanta piccolezza e a tanta meraviglia. È la meraviglia di Natale, a cui ci stiamo preparando in questo tempo di Avvento. È la sorpresa di un Dio bambino, di un Dio povero, di un Dio debole, di un Dio che abbandona la sua grandezza per farsi vicino a ognuno di noi”.
“Quando tutto sembra finito, quando, di fronte a tante realtà negative, la fede si fa faticosa e viene la tentazione di dire che niente ha più senso, ecco invece la bella notizia portata da quei piedi veloci: Dio sta venendo a realizzare qualcosa di nuovo, a instaurare un regno di pace; Dio ha ‘snudato il suo braccio’ e viene a portare libertà e consolazione”.
“Il male non trionferà per sempre, c’è una fine al dolore. La disperazione è vinta”. “Siamo chiamati a diventare uomini e donne di speranza”, l’invito del Papa.
“Grazie a tutti per gli auguri del mio prossimo compleanno”. Così Francesco si congeda da un’udienza piena di calore, caratterizzata dagli auguri dei fedeli e dagli abbracci. Durante i saluti ai fedeli di lingua italiana che come di consueto concludono l’appuntamento del mercoledì, il Papa scherza sul suo prossimo traguardo: “Vi dirò una cosa che magari vi farà ridere”, prosegue dimostrando una buona dose di autoironia: “Nella mia terra fare gli auguri in anticipo porta jella! E chi fa gli auguri in anticipo è uno iettatore”.
Durante i saluti nelle altre lingue, sia lo speaker spagnolo che quello portoghese gli avevano fatto esplicitamente gli auguri per il suo ottantesimo compleanno, che il Papa festeggerà sabato prossimo, 17 dicembre, con la Messa che celebrerà alle otto nella Cappella Paolina con i cardinali presenti a Roma. Poi una giornata di lavoro normale, con un fitto calendario di udienze. Intanto oggi, in Aula Paolo VI, tra i 6eimila fedeli presenti si è fatta avanti una signora che gli ha regalato una torta con “80” scritto sopra. •
M.Michela Nicolais