Giorgio Mercuri si ispira a san Francesco
Una riflessione “sul colore” e sull’uso espressivo che ne è stato fatto nei secoli, grazie anche alla lezione di Giotto e dei pittori riminesi. Il tema, però conduttore è la bellezza della natura e del paesaggio esaltato da san Francesco nel “Cantico delle creature” in cui si vuole lodare Dio attraverso le sue creature. Il lavoro espositivo, inoltre, sviluppa il tema del pane raccontato nei “Fioretti”. La mostra “Il pane nostro” di Giorgio Mercuri, è stata allestita presso lo spazio dell’ufficio turistico della Regione Marche.
Trenta dei lavori di Giorgio Mercuri sono accostati a altri immagini che raccontano la regione Marche. L’esposizione è, anche, l’occasione per mettere a confronto due proposte di viaggio diverse: fotografie e immagini che fanno parte di pubblicazioni distribuite dall’ufficio turistico e i dipinti di Giorgio Mercuri che rappresentano una sorta di paradiso terrestre, ossia la sua terra d’origine.
La campagna è rappresentata con colori brillanti e molto intensi. L’esposizione si snoda in tre brevi percorsi: il paesaggio notturno, la campagna illuminata dal solo e il cibo e arte, ossia opere d’arte realizzati con le basi di cartone per appoggiare le torte.
Gli effetti di forma e colore furono oggetto di studio, anche, da parte degli esponenti dell’Op art che influenzarono il design degli anni Cinquanta e Sessanta.
La grande lezione di Victor Vasarely è stata utilizzata da Giorgio Mercuri nell’intima visione del suo territorio di origine: Le Marche, terra che non si stanca di dipingere. Egli identifica, inoltre, lo spazio per mezzo della prospettiva utilizzata dai pittori del Quattrocento. Del resto, osserva, Lorenza Mochi Onori; “Giorgio Mercuri, rielabora gli spazi colti e geometrici del paesaggio marchigiano, parte integrante del nostro essere, in una riflessione razionale ed astratta, che pure non prescinde dal senso cosmico della natura”.
Le ricerche analitiche sul colore sono il vero tema pittorico del Colour field painting di Giorgio Mercuri in cui il colore non rappresenta, secondo le parole di Albers, un completamento della forma, bensì il vero traguardo dell’attività artistica. Il colore dà vita a una serie di interazioni, che nel pensiero dell’artista, sono rappresentazioni della spazialtà tra colori e territorio. Mercuri si riferisce, anche, agli artisti della hard edge quali Frank Stella, Kenneth Noland e Ellsworth Kelly, pur conservando una propria autonomia nella proposta d’artistica. •
Info:
Orari lun. e ven. 9 – 13,30 /mar. e giov. 15 – 18.
tel. 071.2076431 – 335.1475454
Fondazione A.R.C.A.
tel. 071.0975279
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