Camminano, lasciandosi guidare dal bagliore della stella ed attenti a procedere insieme perché nessuno si smarrisca, ma soprattutto perché arrivino insieme alla meta a cui quel segno misterioso vuole farli approdare, assetati come sono di Verità e Bellezza e gustino insieme la gioia dello stupore che li attende: la nascita del re dei Giudei! Personaggi questi totalmente diversi dai semplici pastori che ricevono un annuncio con indicazioni di rotta più precise. Sia gli uni che gli altri si “muovono” perché la semplicità e l’umiltà sono appannaggio di coloro che hanno un cuore libero, docile, disponibile, a prescindere dalla categoria di appartenenza!
I magi si disorientano perché hanno smarrito la stella. Si trovano in una grande città, anziché in uno sperduto villaggio, chiedono del Bambino ad un assassino di bambini.
Non si arrendono, ma hanno la capacità di ripartire: un insegnamento per noi che ci arrendiamo facilmente di fronte alle difficoltà! Finalmente approdano alla meta desiderata e perciò con perseveranza cercata: una stalla, al posto di una reggia, dove c’è un bambino in braccio a sua madre! Non esitano a prostrarsi e ad offrire i loro doni: oro, incenso e mirra! Il dono più prezioso dei Magi, però, è il desiderio di cercare Lui, affrontando tutte le peripezie di un lungo viaggio. Dio desidera che nutriamo nel nostro cuore il desiderio di Lui, come una sete inestinguibile che ci pone sempre in cammino.
Un viaggio interiore quello dei Magi che, aspettandosi altro, depongono davanti al Bambino, il loro modo di vedere e sentire, accogliendo il modo di pensare di Dio.
Completamente disarmati, da veri sapienti e puri di cuore, riconoscono Dio nel Bambino. Celebrando la manifestazione del Signore ai Magi, celebriamo l’infinita bontà e misericordia di Dio che vuole offrire a tutti la salvezza, nuovamente evidenziata nell’anno giubilare appena iniziato. S. Leone Magno ce lo ricorda e ci affida un compito: “Questo giorno Davide cantava dicendo: ‘Tutti i popoli che hai creato verranno e si prostreranno davanti a te, o Signore, per dare gloria al tuo nome’
Il Signore ha manifestato la sua salvezza, agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia” (Sl 9,2).
Tutto questo, lo sappiamo, si è realizzato quando i tre magi chiamati dai loro lontani paesi, furono condotti da una stella a conoscere ed adorare il Re del cielo e della terra. Questa stella ci esorta particolarmente a imitare il servizio che essa prestò, nel senso che dobbiamo seguire, con tutte le nostre forze, la grazia che invita tutti al Cristo. In questo impegno miei cari, dovete tutti aiutarvi l’un l’altro. Risplenderete così come figli della luce nel regno di Dio, dove conducono la rete fede e le buone opere” ( Discorso 3 per l’Epifania).
Facciamo nostra la gioia dei Magi, come ci esorta San Basilio Magno: “La stella si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al solo vedere la stella, i magi provarono un’immensa gioia. Accogliamo anche noi nel nostro cuore quella grande gioia”. La gioia è testimonianza vera e credibile! Buona Epifania.
Madre Cecilia Borrelli
Famiglia Monastica Benedettina Fermo