VANGELO DELLA DOMENICA – Generati dall’amore – (Lc 3, 15-16. 21-22)

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Dopo la manifestazione di Gesù alle genti, a tutta l’umanità attraverso i Magi con la solennità dell’Epifania, col Battesimo la Chiesa celebra la sua manifestazione a Israele. Gesù si presenta a Israele come figlio di Dio su cui si posa lo Spirito Santo, condividendo con il popolo l’immersione nel Giordano: ha inizio da questo momento il suo ministero pubblico. Gesù continua a manifestarsi nelle varie “mangiatoie” della vita. Non sceglie infatti il Santo dei Santi, quella parte più sacra del Tempio, ma sceglie l’acqua torbida dei peccatori per “sporcarsi” con loro: mentre è sprofondato nella “melma”, si aprono i cieli e si sente la voce del Padre. Luca, infatti, non pone l’accento sul battesimo di Gesù, ma mette in risalto la sua preghiera, un dialogo vissuto costantemente col Padre che del Figlio dirà: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”. Gesù, a conferma, disse: “Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica” (Lc 8, 21).

Con la preghiera si diventa “familiari” di Dio, meglio si scopre il suo grande Amore per noi e ci si lascia “sedurre”! Dio pone il suo compiacimento su Gesù, immerso nelle “acque” della della Scrittura, diventate per Lui il luogo storico dell’incontro con i fratelli a cui mostrare il Volto Misericordioso di Dio Padre, il Suo Immenso Amore! Come nella stalla di Betlemme, anche nel Giordano il Vangelo diventa vivo come acqua sorgiva e concreto nella condivisione piena della nostra natura, eccezion fatta del peccato. Il Battesimo di Giovanni Battista non era un sacramento, ma un rito di penitenza. Egli diceva: “Io vi battezzo con acqua, ma viene colui che è più forte di me (…).Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”.

Il Battesimo Sacramento è una sorgente d’acqua viva versata su di noi; il Battesimo in Spirito Santo è una forza che irrompe nella nostra vita colmandoci dei suoi doni. Questa forza ha il potere di rimuovere le nostre tristezze, le nostre paure, le nostre paralisi per renderci coraggiosi testimoni dell’Amore di Dio.  Siamo immersi nella vita di Dio con i Sacramenti dei quali il primo è appunto il Battesimo, la porta d’accesso ad una vita “fiorita” perché Dio ha scelto di sporcarsi con noi: pur continuando a vivere nella nostra fragile carne, siamo radicati in Dio, generati dal suo amore di Padre! Con questa consapevolezza, possiamo vivere la nostra esistenza come un gioioso “spreco” d’amore, nonostante la nostra debolezza!

Illuminante la riflessione di Papa Francesco: Lo Spirito Santo, ricevuto per la prima volta nel giorno del nostro Battesimo, ci apre il cuore alla Verità, a tutta la Verità. Lo Spirito spinge la nostra vita sul sentiero impegnativo ma gioioso della carità e della solidarietà verso i nostri fratelli. Lo Spirito ci dona la tenerezza del perdono divino e ci pervade con la forza invincibile della misericordia del Padre. Non dimentichiamo che lo Spirito Santo è una presenza viva e vivificante in chi lo accoglie, prega in noi e ci riempie di gioia spirituale”.

Madre M. Cecilia Borrelli

Famiglia Monastica Benedettina Fermo

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