Infatti, nella Chiesa, il fondatore dell’Ordine delle Clarisse dell’Immacolata, Padre Stefano M. Manelli, si accingeva a celebrare una Messa che avrebbe accompagnato l’ingresso di una novizia nel Monastero. Anche lei, come le altre che l’avevano preceduta e come quelle che l’hanno accompagnata oggi, giovanissima. Il Monastero, come una madre, dopo soli sette mesi ha partorito la prima figlia: un evento fino a poco tempo fa inimmaginabile, soprattutto per la rapidità con cui è avvenuto.
Al termine dell’intensa celebrazione, svoltasi in un’atmosfera assorta e silenziosa, è avvenuto il vero e proprio ingresso. Dopo aver bussato tre volte al portone, questo è stato aperto dall’interno dalle consorelle e, sotto la benedizione impartita dal Padre fondatore, le hanno dato individualmente il benvenuto. Poco dopo, è riapparsa con la sua nuova veste tra le consorelle, al di là della grata della clausura ed il suo volto, prima rosso e rigato da lacrime di commozione, ha riacquistato la serenità ed il sorriso. I genitori raccontano cose incredibili riguardo la loro famiglia, con ben tre figlie che hanno scelto di rispondere alla “chiamata”, questa però, è il caso di dire, con lo scatto (bruciante) alla risposta!
Giovani normali, con una vita normale che fanno una scelta radicale ed incomprensibile secondo il nostro modo di vedere, stanche di vivere in una società che sta implodendo a cominciare dalle fondamenta, rappresentate dalle famiglie, (come ricordato dal Padre fondatore, nell’omelia). Che questo avvenimento sia accaduto a Montegiorgio (ultimo Monastero/Roseto aperto), deve farci anche pensare che dentro a quelle mura troverà una guida che sarà sicuramente all’altezza del non facile compito. E di tutto questo ne stiamo beneficiando tutti, anche se forse non ce ne accorgiamo direttamente. Il terreno è stato dissodato, semi nuovi sono stati piantati, il cuore batte sempre più forte ed i frutti non potranno che maturare. •
Francesco Pasquali