La marcia, ogni anno, riflette sul messaggio della pace del Papa del primo dell’anno. Quest’anno il tema è stato Vinci l’indifferenza e conquista la pace. Se il nostro paese riuscisse a instaurare il 50% di legalità mancante contro la corruzione, le ingiustizie, il malaffare e le organizzazioni malavitose già sarebbe uno stato dove si genererebbero prospettive per tutti.
È il sistema del malaffare in genere e della prevalenza di una macchina pubblica inefficiente da una parte e di una cultura indifferente alla legalità e alla giustizia dall’altro che generano un paese mediocre il quale sta nel guado e non riesce a risollevarsi.
Con testimoni coraggiosi come don Patriciello di Napoli e don Ciotti assieme ai messaggi forti che Papa Francesco ha lanciato con il messaggio del primo di gennaio, le coscienze dovrebbero scuotersi!
Chi crede dovrebbe passare da una fede di tradizione ad una fede vissuta nell’onestà e nell’impegno sociale. Chi non è credente dovrebbe conseguire uno stile di vita coerente nel rispetto dei valori umani. Se non c’è questa coscienza le Marce della pace generano solo emozioni temporanee e il giorno dopo è tutto come prima.
Tanti si sono impegnati per fare in modo che la Marcia possa scuotere un po’ la coscienza di tutti. Ci sono stati: accanto alla Commissione regionale Cem per la pastorale sociale, l’Aci, le Acli, l’Agesci regionali, la Caritas delle Marche, la Pastorale Giovanile, Pax Cristi, Csi, oltre alla Parrocchia di Cristo Redentore di Recanati, che è stata l’anima dell’organizzazione. •
Mario Vichi