1800 chilometri. Tutti in bicicletta. In una ventina di giorni. Da Heeswijk-Dinther a Campofilone. In coppia: Jan Dijksterhuis (farmacista) e sua moglie Janna Forster (infermiera).
All’arrivo, domenica scorsa, un’auto li ha attesi lungo l’Adriatica, nei pressi di Pedaso, per scortarli sui colli. Il sindaco di Campofilone Ercole D’Ercoli, con indosso la fascia tricolore, li aspettava all’ingresso di Campofilone. S’era detto ore 12, e ore 12 sono state. Puntualità nordica.
Un «Benvenuto» marchigiano che ha ripagato di tanta fatica attraverso la Germania, l’Austria, il nord Italia, la costa adriatica e le Marche.
«Questa è l’Europa che vorremmo!!!» hanno gridato alcuni del folto drappello di amici alla vista dei coniugi olandesi. Non quella dell’egoismo e della finanza rampante. Quella invece della solidarietà. Perché l’impresa dei due olandesi (60 anni lui, 59 lei) questo aveva come scopo: racimolare, con una avventura originale, gli euro occorrenti per acquistare un macchinario medico per la piccola Alice Bonifazi (otto anni) di Numana, affetta da sindrome di RETT. Esattamente: un puntatore oculare che aiuti la bambina a “parlare” con gli occhi. 20 mila euro, che stanno pian piano arrivando sul conto corrente NL52ABNA0571314686.
A Campofilone il primo cittadino era sorridente e commosso. Come commossi lo erano i genitori di Alice: Fabio Bonifazi e Cristina Mantovani. Poi, l’abbraccio. I due ciclisti hanno salutato la piccola Alice. E mentre si svolgeva l’informale cerimonia, una coincidenza non causale: un’auto di olandesi, ignari dell’evento e per la prima volta nel nostro Paese, attraversava la strada. Fermati, informati e invitati, hanno partecipato alla festa. Non si sono fatti pregare commentando «non abbiamo mai ricevuto un’accoglienza così calorosa…». Gianluigi Tombolini, sindaco di Numana – cittadina dove risiede la famiglia Bonifazi – non era presente ma ha voluto marcare la sua vicinanza inviando un bellissimo libro come dono per i due ciclisti e impegnandosi formalmente a sostenere l’AIRETT (l’Associazione che promuove le ricerche sulla sindrome di RETT e aiuta le famiglie dei malati) collaborando alla realizzazione, a dicembre prossimo, di uno spettacolo con testimonial d’eccezione.
Anche D’ErcolI ha porto i doni della città: un volume su Campofilone, i prodotti del territorio e i mitici maccheroncini locali.
La comitiva si è spostata poi al ristorante Le 5 Ragazze dove Janna e Jan hanno raccontato alcuni particolari dell’impresa sportivo-sociale. Ciò che li ha sostenuti nella fatica quotidiana (quasi 20 km al giorno) sono stati i due obiettivi prefissisi: il puntatore oculare per Alice e la creazione di un Hospice Dommelrode nella casa di cura dove lavora Janny.
n Germania, uno dei momenti più duri: pioggia battente e insistente, e temperatura a 9 gradi. Lungo la strada però hanno trovato dei veri e propri «Angeli», persone buone che li hanno aiutati senza attender nulla in cambio, solo per il piacere di dare una mano al prossimo.
Selfie e post su tutti i social, perché la raccolta di aiuti economici va avanti.