Fermo dice NO al razzismo

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È negli occhi di Buba, 24 anni, originario del Gambia, il significato della manifestazione in memoria del suo amico Emmanuel Chidi Nnamdi, il migrante nigeriano morto il 5 luglio di un anno fa in seguito alla colluttazione con il fermano Amedeo Mancini, che aveva detto «scimmia» alla moglie Chinyere. Buba ieri era lì, a Fermo, come tanti altri suoi amici, nel corteo organizzato dal Comitato 5 luglio tra bandiere, cori, striscioni e musica. È sua speranza farcela, lasciarsi alle spalle l’orrore vissuto, poter proseguire gli studi nel paese che lo sta ospitando. Ha il volto fiducioso quello di tanti giovani che purtroppo ogni giorno vengono spinti verso l’Italia in un costante massacro a bordo barconi fatiscenti con scafisti aguzzini che in cambio di ingenti somme di denaro vendono sogni di fuga con un viaggio che invece a molti di loro costa la vita. Buba e, come lui, tanti altri alla manifestazione hanno voluto rendere omaggio all’amico ed alla sua triste storia. “Era un ragazzo buono Emmanuel. Tanto buono. Per questo oggi ho voluto pensare ad un poesia in suo ricordo. – Ha detto all’inizio del corteo – Siamo stati insieme al Seminario. L’ho conosciuto come un bravo ragazzo, come un ragazzo simpatico. Un ragazzo che non ha mai avuto problemi con nessuno”.
Gli chiediamo cosa significa per lui partecipare a questo evento.
“Stiamo lottando per cambiare le cose che stanno accadendo non solo qua in Italia ma in tutto il mondo, –  risponde –  in paesi come, Nigeria, Gambia, Siria. Ho scritto una poesia per dire e parlare dell’umanità in generale e di quello che sta accadendo. Dobbiamo lottare insieme e cambiare questo mondo perché ci sono troppe cose brutte. Ho fatto la terza media mi piacerebbe andare all’università a Macerata, sono qua da più di tre anni. Ho dedicato la poesia a questo giorno e ad Emmanuel e a tutta l’umanità contro il razzismo in generale”.
Cosa pensi dell’immigrazione e di quei  paesi che vogliono chiudere la rotta mediterranea e difendere le frontiere Ue?
“Secondo me devono capire che noi stiamo soffrendo tanto, specialmente in Africa, anche per colpa del fatto che tanti anni fa gli europei sono stati in Africa ed hanno sfruttato gli africani. Oggi gli africani non si trovano bene, in molte parti c’è guerra e dittatura. Stanno fuggendo per chiedere aiuto all’Europa. Nessuno sceglie di lasciare i propri fratelli, i propri genitori, la cultura per scappare, per andare in un altro posto, per divertirsi. Io sono stato obbligato a lasciare i miei fratelli e i miei amici. Non l’ho scelto io. Questa è una manifestazione che serve a riflettere su tutto non solo su Emmanuel. Se noi non lottiamo insieme in questo modo  l’umanità sprofonderà”.  Ecco una parte del  testo della poesia scritta su un foglio bianco da Buba “…ho ancora un dubbio, quando un colore diventa un nemico, non sappiamo pensare in positivo, non vediamo la bellezza della differenza… io piango il futuro del mondo, se in questo secolo la gente non abbraccia la bellezza della diversità, l’umanità sprofonderà … quando nelle nostre case, ridiamo ed abbracciamo i nostri bimbi, di là cadono le bombe.. quando balliamo in discoteca, di là cadono le bombe … mi chiedo dove è finito l’amore.. dov’è la nostra umanità?” •

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