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Quando la goccia fa il fiore…

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Massignano: un’associazione legata a due comunità keniote

Non è la prima volta che ho l’opportunità di  incontrarmi con Tina Marchetti, una donna davvero speciale e molto attiva: moglie, mamma, imprenditrice e proprietaria dell’Azienda vivaistica di piante “grasse” Cactus Meraviglie in via Piane santi a Massignano (AP). Fonda nel 2004, insieme al marito Dottor Walter De Angelis ed altri soci, L’Associazione Onlus per i bambini di Meru – Kenya che prende il nome di “La Goccia fa il Fiore onlus”. Lo scopo è quello di aiutare la piccola comunità di Meru in Kenya dove opera Padre Douglas Mwjia, sacerdote keniota magnifico rettore del seminario St. Matthias Mulumba. Parlare con Tina è importante perché ho sempre da imparare. Le chiedo quale sia il compito principale dell’Associazione. Mi risponde che sono le adozioni individuali a distanza di bambini che vivono situazioni di gravi difficoltà. È questa la peculiarità insieme alla raccolta di beni di primaria necessità che giungono a destinazione a mezzo container. Il sostegno a distanza ha garantito istruzione, vitto e alloggio a 150 ragazzi. Grazie alle donazioni sono stati costruiti due forni in muratura per insegnare alle comunità di Ngiine e Kangeta a fare il pane. Sono state realizzate inoltre cinque abitazioni destinate ad accogliere famiglie che versavano in condizioni di assoluta povertà nelle loro case di fango. Tra i progetti realizzati di recente rientra la realizzazione di un dispensario sanitario, di un laboratorio artigianale e di un servizio medico itinerante, inaugurati nel mese di aprile 2017. La solidarietà e la generosità aiutano a sostenere l’impegno umanitario e l’operato dell’Associazione.Interessante è leggere la presentazione che da di sé Don Douglas Mwija, che lavora per aiutare i bambini più poveri del suo villaggio di nome Ngiine.
“Qui c’è un gran numero di bambini. Molti sono abbandonati a vagabondare per le strade della  città, altri invece sono prematuramente inviati al lavoro di casa o  delle campagne. Particolarmente colpite le bambine che devono assistere i fratelli più piccoli. ln aumento purtroppo sono i casi di bambini che spariscono nella città. I bambini aiutati sono tutti molto  poveri, tanti sono orfani e vengono trovati abbandonati; i ragazzi di strada  vengono assistiti da noi, ma purtroppo, soprattutto nei mercati, si vedono ragazzi abbandonati che  si drogano annusando colla o altro, per non sentire il morso della fame: alcuni  sono completamente soli al mondo, altri con i genitori malati  di Aids, altri di famiglie povere e numerose che chiedono l’elemosina nei mercati e nel villaggio. I bambini vengono assistiti lasciandoli inseriti nelle loro famiglie e facendo loro frequentare scuole governative vicino alle loro abitazioni.  Per causa della povertà manca tutto la luce, l’acqua, il telefono,  televisione ecc… Alcune persone nel villaggio hanno un terreno per piantare qualche verdura, fagioli o mais.Il cibo di tanti è solo fagioli e mais. Tanti bambini sono malnutriti e mal vestiti. Poche e lontane sono le scuole e i ragazzi devono camminare tanto  per trovare l’educazione nelle  scuole statali. Questo è solo per quei pochi che possono mandare i figli a scuola. Ma per i bambini che non hanno i genitori e sono orfani  le cose non sono uguali. Tanti di  questi bambini e ragazzi hanno la  voglia di essere educati ma non hanno la possibilità di farlo, ed è a questi bambini che cerchiamo di dare un po’ dell’educazione tramite l’aiuto che riceviamo dalle persone che condividono la nostra angoscia. Gli aiuti arrivano in diversi modi: dai capi del villaggio, delle suore responsabili o dal parroco che lavorano nei villaggi due giorni a settimana per questo progetto, percorrendo le vie della città di Merue parlando con i bambini che  hanno veramente bisogno di noi, hanno bisogno di una carezza, di  essere abbracciati. Questi vengono  segnalati da persone di fiducia  che conoscono l’iniziativa del parroco, altri  vengono introdotti dai medesimi compagni che già ricevono l’aiuto mensile. Dal 2004 abbiamo iniziato ad usufruire anche dell’adozione a distanza e sono già 150 i bambini adottati che grazie a questa opera caritativa delle famiglie italiane noi possiamo aiutare. A questi bambini garantiamo il cibo e la scuola regolarmente (divisa scolastica, vestiti, cartelle, libri, quaderni, matite ecc..): con l’aiuto che riceviamo siamo sicuri che educando i bambini meno fortunati educheremo tutto il villaggio in futuro. Perché imparando un mestiere essi hanno la possibilità di sfruttare le risorse locali, come portare l’acqua, la luce, coltivare il terreno, combattere le malattie, perché l’ignoranza è madre di tutto il nostro male.Con i fondi che riceveremo, oltre  all’istruzione contiamo anche di poter realizzare infrastrutture le  scuole, infermerie, pozzi, chiese ecc… Ringrazio fin da ora chiunque voglia aiutarci in questa opera e che il Signore gliene renda merito. Don Douglas Mwija”
Tina mi dice inoltre che l’attività dell’Associazione La Goccia fa il Fiore, si è concretizzata nel 2009 con l’invio a Ngiine del primo container con regali per tutti i bambini sostenuti a distanza dalle famiglie, materiale scolastico, abbigliamento di vario genere e forni per la cottura del pane. Ma gli interventi non finiscono qui: nel 2010 è stata costruita una casa destinata ad accogliere una ragazza madre sieropositiva che viveva in stato di completo abbandono e degrado.Nel 2011 è stata costruita una casa destinata ad un ragazzo meritevole orfano e solo, oggi studente universitario. Nello stesso anno inoltre è stata costruita anche una casa per 5 fratellini orfani adiacente a quella di fango, già esistente, dei loro anziani nonni. Nel 2012 è stato recapitato un secondo container con attrezzi da lavoro, macchine per cucire, materiale didattico, scarpe ed abbigliamento vario. Lo stesso anno è stata aiutata economicamente un’insegnante della comunità, malata di cancro, per sostenere le spese mediche necessarie alla sua cura.Nel 2014 sono state realizzate due case per una famiglia di quattro fratellini che vivevano in una casa di fango in condizioni ormai precarie. Chiedo a Tina e a suo marito quali siano gli obiettivi futuri. Grazie alla generosità di coloro che sostengono l’Associazione si può garantire istruzione al maggior numero possibile di bambini in modo da assicurare loro un futuro con prospettive migliori. Ci si dedicherà inoltre a togliere le famiglie più numerose del luogo di Missione, dalle case di fango completamente prive di qualsiasi fabbisogno. Si cercherà di realizzare infrastrutture indispensabili per l’intera comunità quali scuole, laboratori artigianali, dispensari, reti idriche e quant’altro sarà tempestivamente segnalato dai collaboratori locali. Il nostro incontro è ormai al termine e Tina con il suo bel sorriso mi invita per il mese di febbraio 2018 a partire con lei ed altri associati per il Kenya. Un’occasione di bene verso i nostri fratelli meno fortunati. La proposta mi lascia interdetta ma felice e mi riporta alle parole di Gesù che ritiene riferito a sé anche un bicchier d’acqua donato ad un bambino e dalla certezza che alla fine saremo giudicati sull’Amore. Grazie Tina per la tua proposta, sarebbe un onore poter dire di sì non solo a te ma a quell’invito al bene a cui il Signore, attraverso il nostro incontro, mi ha chiamata. •

About Stefania Pasquali

Stefania Pasquali nativa di Montefiore dell'Aso, trascorre quasi trent'anni nel Trentino Alto Adige. Ritorna però alla sua terra d'origine fonte e ispirazione di poesia e testi letterari. Inizia a scrivere da giovanissima e molte le pubblicazioni che hanno ottenuto consenso di pubblico e di critica. Docente in pensione, dedica il proprio tempo alla vocazione che da sempre coltiva: la scrittura di testi teatrali, ricerche storiche, poesie.

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