NOTA PASTORALE NUMERO 2
L’aspetto amministrativo rappresenta un settore di i grande importanza per la vita della Chiesa in quanto riguarda aspetti complessi e molteplici che condizionano l’ordinato svolgimento dell’attività pastorale nelle singole parrocchie e nella Diocesi. C’è la necessità di aggiornare l’attività in campo giuridico economico sia alla luce del Concordato entrato in vigore il 18 febbraio 1984, sia per quanto riguarda le competenze del Vescovo che dei Consigli Pastorali per gli affari economici parrocchiali e diocesano.
Pur se secondaria, rispetto a quella Pastorale, l’attività economica in ambito diocesano richiede attenzione e competenze molto coinvolgenti. La Chiesa ha il diritto di possedere beni materiali al solo scopo di poter esercitare nel migliore dei modi la sua missione pastorale. I Pastori sono i custodi ed i gestori dei beni.
“Le finalità pastorali ispirano le scelte economiche e non viceversa.”
Il Vescovo ed i Parroci non possono essere esperti in materia economica, ma restano anche “Pastori nella gestione dei beni” e necessitano dell’aiuto di persone che siano competenti in materia, ma anche cristiani convinti.
Molti sono gli strumenti a disposizione per una retta gestione economica, a partire da Codice di Diritto Canonico alle diverse disposizione emanata dalla Conferenza Episcopale Italiana e Marchigiana e dal Vescovo.
Il Vescovo suggerisce che:
la Diocesi e gli Enti ecclesiastici si dotino di un accurato inventario del patrimonio immobiliare,
vengano revisionate ed aggiornate le modalità di concessione di beni a terzi,
vengano salvaguardate le finalità proprie di ogni Ente, con particolare riguardo alle finalità di religione e di culto.
La nota si conclude con la pubblicazione di un “Decreto di determinazione degli atti di straordinaria amministrazione per le persone giuridiche soggette al Vescovo Diocesano”. I contenuti salienti rilevano che sono atti soggetti al Vescovo Diocesano, tra gli altri:
l’alienazione di beni immobili di qualsiasi valore;
l’acquisto a titolo oneroso di immobili;
l’accettazione o la rinuncia a donazioni, eredità, legati;
la manutenzione ordinaria o straordinaria di immobili per importi superiori a 15.000 Euro;
qualsiasi intervento su beni mobili o immobili di interesse storico, artistico o culturale
l’assunzione di personale. •