Home » voce ecclesiale » Funerali del Vescovo Emerito Mons. Gervasio Gestori. “L’umanità la sua grandezza”.

Funerali del Vescovo Emerito Mons. Gervasio Gestori. “L’umanità la sua grandezza”.

Stampa l articolo
SAMBENEDETTO DEL TRONTO – “Un figura meravigliosa, per noi, questo vescovo che, soprattutto, ha avuto come grandezza, la sua umanità”. E’ nel racconto di monsignor Vincenzo Catani tutto l’affetto della comunità per la figura di Mons. Gervasio Gestori, vescovo emerito della Diocesi di Sambenedetto del Tronto- Ripatransone-Montalto dove è rimasto per 17 anni. La Cattedrale della Madonna della Marina, colma di fedeli, parroci ed autorità civili e militari, alla presenza dei vescovi delle Marche e di due cardinali, S.E Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona e S.E. Francesco Coccopalmerio, presidente emerito del Pontificio consiglio per i testi legislativi. Tra i vescovi presenti, anche l’Arcivescovo di Fermo, Mons. Rocco Pennacchio per l’ultimo saluto e la preghiera in suffragio di Monsignor Gervasio Gestori.

E’ stato vescovo tra noi dal dal 96 al 2013. Poi ha vissuto questi ultimi dieci anni da Emerito, come lui amava dire, da “nonno” della diocesi”, racconta Mons. Catani per 25 anni parroco della comunità cristiana di San Pio X e archivista diocesano, durante la diretta Tv dei funerali. “Tanto si è scritto in questi giorni – prosegue – ma è bello far parlare lui. Ricordo che nel 2009, nel 50 esimo della sua ordinazione sacerdotale, ebbi modo di intervistarlo e ne è venuto fuori un libretto “Ho incontrato l’aurora”. Da questo si potrebbero riprendere alcune sue opere. Dice così Mons. Gestori nella pubblicazione: “Io sono nato, in provincia di Milano sabato 1 febbraio 1936, da Carlo e da Giuseppina Brugini, battezzato due giorni dopo da mio zio, don Antonio Gestori”. Era il fratello del papà e fu molto importante nella formazione della vocazione di Mons Gestori. Raccontando di sé nell’intervista ripose. “La mia famiglia viveva in maniera molto semplice ma dignitosamente. Non ho mai sentito alzare la voce fra mia papà e mia mamma, il rispetto reciproco era un dono, non si sprecavano le parole, perchè lo stile era asciutto, ma nascondeva una affettività profonda, sicura, vera, ci si voleva bene, era lì che ho imparato a pregare ed è li che è nata la mia vocazione”.

Ad appena 11 anni iniziò subito il seminario minore di Seveso, racconta Mons. Catani , dove trascorse le medie ed i primi due anni di Ginnasio. Nel 52 passò dal Seminario minore al Seminario liceale e teologico. Divetò a 23 anni e mezzo sacerdote. Era il 28 giugno 1959. “Ero giovanissimo, come si usava allora, e dal momento che mancavano diversi mesi per l’età prevista dal diritto ecclesiastico, ho dovuto chiedere al Papa la dispensa per essere ordinato prete. La dispensa mi fu subito concessa e fui ordinato prete a Milano”. La sua formazione lenta ma progressiva ha avuto una educazione culturale e spirituale secondo la tradizione canonica. “Una tradizione – afferma Catani – che si è portato avanti anche nella sua vita da vescovo con la sua spiritualità semplice ma forte, colta, di approfondimento teologico, sempre. Rimase in Seminario 25 anni del suo presbiterato”.

Mons Bresciani ha voluto esprimere a nome di tutta la comunità il cordoglio e ringraziare Dio ‘per ogni cosa buona che ha concesso attraverso mons. Gestori’.

Celebriamo in preghiera l’ultimo saluto a Mons. Gervasio Gestori, mio predecessore su questa Cattedra di Sambenedetto-Ripatransone-Montalto.  Di fronte alla morte ed al dolore che da essa è provocato, alla Chiesa resta solo la parola della preghiera e del suffragio. – dice il vescovo Bresciani – Preghiera che in fondo è la parola più fondamentale della vita, e della vita cristiana in particolare. La preghiera con la quale affidiamo a Dio coloro che sono morti è l’unica che può essere ancora utile a coloro che ci hanno lasciato. Lo facciamo credendo fermamente in quanto ci è stato detto nella prima lettura tratta dal libro della Sapienza: ‘Le anime dei Giusti sono nelle mani di Dio’. Confidiamo e preghiamo perché sia così anche per il vescovo Gervasio. Lo affidiamo nelle mani di Dio. Perché crediamo anche quanto con il salmo responsoriale abbiamo pregato: ‘Come un padre ha pietà dei suoi figli, così il Signore ha pietà in quanti lo temono’. Preghiamo perché il Signore con la sua misericordia lo accolga con amore, come un figlio che torna a casa dopo un lungo e faticoso lavoro nella sua vigna, accettato liberamente in risposta ad una Chiamata che ha dato senso a tutta la sua vita”.

La nostra vuole essere la preghiera di tutta la Chiesa diocesana. La Chiesa che lui, in vita, ha amato e servito con il suo governo pastorale per molti anni e nella quale ha voluto restare dopo aver terminato il suo ministero episcopale. Vogliamo esprimere il nostro grazie a Dio per i doni che attraverso il ministero episcopale di Mons. Gestori ha elargito alla nostra Diocesi”.

About la redazione

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: