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Lettera dell’Arcivescovo Mons. Rocco Pennacchio ai fedeli in vista della Pasqua – “Lasciamoci incontrare dalla Parola e dai riti dei prossimi giorni”

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FERMO (2 APRILE 2023) – Pubblichiamo integralmente la lettera ai fedeli dell’Arcivescovo di Fermo, Mons. Rocco Pennacchio, nella Settimana Santa che precede la Pasqua.

Carissimi fedeli,

Si apre la Settimana Santa, in cui il mistero della nostra salvezza giunge al suo culmine.

In Quaresima Cristo ha svelato a poco a poco sé stesso nella sua umanità tentata dal demonio; nel suo mostrarsi per ciò che veramente è: Figlio prediletto trasfigurato sul Tabor; nell’anticipare in sé il nuovo tempio nel quale ogni uomo può incontrare Dio; si è svelato nel comunicarci la luce della fede e nel ridonare la vita. La samaritana, il cieco nato, le sorelle di Lazzaro, hanno incontrato Gesù nella fragilità, sperimentando la malattia, la sofferenza e la morte. Ma proprio in queste situazioni il Signore li ha accompagnati a credere in Lui come Salvatore.

Anche noi siamo invitati a rinnovare la fede nel Crocifisso che, attraverso la sua morte ci donerà la nuova vita da risorti. Sarà la Settimana Santa ad accompagnarci in questo cammino.

Come vivere questa Grande Settimana?

Partecipando alla liturgia, cioè “prendendo parte”, perché nella liturgia, lo Spirito Santo ci rende contemporanei a Gesù e agli ultimi giorni della sua vita terrena. Celebrare non è un “devoto ricordo” ma un lasciarci coinvolgere perché la nostra vita ne venga trasformata. Se ci lasciamo ferire nel profondo dalla Parola, ci chiederemo: “Io, di fronte a questo grande amore, come reagisco?”, “Quanti tradimenti, quante incertezze nella fede, quanto egoismo ancora mi pervade…”, “In cosa deve cambiare la mia vita?”

Seguiremo Gesù nell’ingresso trionfale a Gerusalemme; parteciperemo agli eventi concitati che prepareranno il tradimento di Giuda, entreremo nel cenacolo dove per noi il Signore istituirà l’Eucaristia, ci meraviglieremo con Pietro di fronte al Maestro che si umilia lavandogli i piedi; e ancora, Lo vedremo tradito, percosso, umiliato, straziato, crocifisso e abbandonato.

Quando, con la morte di Gesù, tutto sembrerà irrimediabilmente perduto e le speranze ormai svanite, nel silenzio del sabato santo ci affideremo alla fede di Maria, e attenderemo con Lei nella Veglia Pasquale l’imprevedibile novità della risurrezione. La pietra ribaltata dal sepolcro (cfr. Gv 20,1) rimetterà in movimento la storia nella direzione della vita che sconfigge la morte per sempre.

La grandezza di questa settimana è proprio qui: il sepolcro vuoto, che illumina e dà senso a tutti i giorni precedenti.

“Partecipare” alla Settimana Santa vuol dire tutto questo: compenetrare il nostro animo nel mistero di Cristo grazie alla liturgia, lasciandoci guidare da Lui perché il nostro cuore sia convertito e assimilato sempre più al Suo. Diremo anche noi con San Paolo “Sono stato crocifisso con Cristo e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato sé stesso per me”! (Gal 2, 20).

Lasciamoci incontrare dalla Parola e dai riti dei prossimi giorni; con il cuore aperto allo stupore, certi che “celebrare” può cambiare la vita. Il Signore farà della sua Pasqua la nostra Pasqua: se saremo rimasti con Lui nel buio della Passione, rinasceremo con Lui alla Luce della risurrezione.

Vi benedico.

Rocco Pennacchio

 Arcivescovo Metropolita di Fermo

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