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Una bella e grande “famiglia di famiglie”

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famiglia“Famiglia, vivi la gioia della fede” è il tema del Pellegrinaggio delle famiglie alla tomba di Pietro, svoltosi lo scorso 26 e 27 ottobre in Piazza San Pietro, promosso dal Pontificio Consiglio per la famiglia in collaborazione con il movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS). Proprio per l’occasione, la tradizionale iniziativa annuale del RnS, il Pellegrinaggio nazionale delle Famiglie per la Famiglia, giunto alla sua VI edizione, è confluito nel Pellegrinaggio mondiale promosso dal Dicastero per la Famiglia. La festa è iniziata già dalle prime ore del mattino.

Roma si è popolata di colori ed entusiasmo, metropolitane e autobus pieni di comitive e passeggini, con insegne, bandiere, striscioni. Diecimila gli aderenti del Rinnovamento che hanno raggiunto Roma per vivere il Pellegrinaggio con il Santo Padre. Alle ore 15 a Piazza San Pietro è iniziato lo spettacolo. Accompagnati da una famiglia che dal sagrato ha poi guidato la prima fase del pomeriggio, in attesa dell’arrivo del Papa si sono succedute musica e testimonianze – tra cui quella di una famiglia del RnS proveniente dalla Calabria –, ma anche le premiazioni dei vincitori al Concorso “Talenti di famiglia” organizzato dal Pontificio Consiglio, e poi giochi e intrattenimento per i bambini.

Da subito la giornata si è caratterizzata come festa per i più piccoli. Sono loro, assieme ai nonni, i veri protagonisti, e quando sono stati distribuiti i palloncini colorati per salutare Papa Francesco, i presenti in Piazza hanno gioito per l’imminente arrivo del Santo Padre. Alle 17.30 il Papa ha raggiunto l’atrio della Basilica e, assieme a dieci bambini, ha sostato dinanzi l’icona della Presentazione di Gesù al Tempio, benedetta da Giovanni Paolo II, donata al Centro internazionale per la famiglia a Nazareth e custodita presso il Pontificio Consiglio per la famiglia.

Al suo arrivo, il benvenuto di mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, che si è rivolto al Papa chiamandolo “papà” «perché questa Piazza oggi odora di famiglia». Indicando le tante famiglie, generazioni di padri e figli lì presenti, ha aggiunto: «Questo non vuol dire che manchino dolori e tristezze. Tante famiglie, anche qui presenti, conoscono dolori e difficoltà, prove della vita… in questi due giorni gridiamo a tutti che la famiglia è la cosa più bella al mondo. Nella famiglia apprendiamo un amore che fa uscire dal chiuso dell’io per andare verso l’altro». Tanti gli artisti intervenuti: Giovanni Allevi, circensi di strada, le cantanti Linda Valori e Noemi, Lorella Cuccarini, Paolo e Vittorio Taviani, Luca Barbarossa, Sarah Hart. Particolarmente toccante la testimonianza di una famiglia di Lampedusa del Rinnovamento e di un migrante ospitato, che hanno raccontato la triste vicende degli sbarchi al largo dell’isola siciliana. Poi tutti i presenti si sono messi in ascolto delle parole di Papa Francesco. Il Santo Padre si è rivolto alle famiglie «venute pellegrine da tante parti del mondo per professare la fede davanti al sepolcro di san Pietro».

Parlando loro, senza dimenticare le famiglie collegate nel mondo grazie ai mezzi di comunicazione, il Papa ha chiesto: «come è possibile vivere la gioia della fede, oggi, in famiglia?». Di fronte alle fatiche della vita, alla fatica del lavoro che spesso manca, «quello che più pesa è la mancanza di amore, non ricevere un sorriso, non essere accolti»; ma Gesù che «conosce le nostre fatiche conosce anche il profondo desiderio di trovare la gioia del ristoro: Gesù vuole che la vostra gioia sia piena». Per il Santo Padre, che ricorda agli sposi la sacralità del matrimonio come momento fondante della famiglia e non come occasione di festa fine a se stessa, tre sono state le “parole-chiave” per portare avanti la famiglia: dire “permesso”, per non essere invadenti; “grazie” per essere riconoscenti tutti i giorni a chi ci sta accanto; “scusa”, perché ogni giorno scenda sempre la pace sulla coppia e sulla famiglia. L’ultimo pensiero del Papa, prima della benedizione, è stato per i nonni.

Rivolgendosi ai genitori e ai bambini ha chiesto: «Ascoltate i nonni? Aprite i vostri cuori alla memoria dei nonni? I nonni rappresentano la saggezza del mondo e un popolo che non ascolta la voce dei nonni è un popolo che muore ». Al termine del pomeriggio, Papa Francesco ha raggiunto la papamobile per raccogliere l’abbraccio di tutte le famiglie presenti. Il giorno dopo, a conlcusione della seconda giornata di festa, è stata celebrata dal Santo Padre la Santa Messa con decine di migliaia di famiglie. Nella sua omelia ha evidenziando due modi di pregare: quello falso del fariseo e quello autentico del pubblicano, che prega in modo umile, consapevole della propria miseria. Egli, ha sottolineato Papa Francesco, «si riconosce bisognoso del perdono di Dio. Quella del pubblicano è la preghiera del povero, è la preghiera gradita a Dio che “arriva fino alle nubi”» (Sir 35, 20).

Dunque, la famiglia deve diventare il luogo della preghiera, della preghiera pronunciata con il cuore e quindi di quella forza capace di generare vita per la famiglia stessa. A partire dalla Seconda Lettura, Papa Francesco ha suggerito un altro spunto di riflessione: «La famiglia custodisce la fede». Come l’apostolo Paolo, anche la famiglia deve saper “conservare la fede”, cioè “annunciarla”, irradiarla e diffonderla tra chi non ha ancora incontrato Dio. Dunque le famiglie sappiano essere missionarie, nella vita di ogni giorno, «mettendo tutto il sale e il lievito della fede».

Infine, il Santo Padre si è soffermato su un’ultima immagine: «La famiglia che vive la gioia… La gioia vera che si gusta nella famiglia non è qualcosa di superficiale… La gioia vera viene da un’armonia profonda dalle persone, che tutti sentono nel cuore, e che ci fa sentire la bellezza di essere insieme, di sostenerci a vicenda nel cammino della vita. Ma alla base di questo sentimento c’è la presenza di Dio nelle famiglie». Se manca l’amore di Dio, anche la famiglia perde l’armonia, ha aggiunto il Santo Padre. In ultimo, all’Angelus, il Papa ha affidato le famiglie di tutto il mondo a Maria. Intervistato, il Presidente Nazionale RnS, Salvatore Martinez, ha dichiarato: «O la fede si vive con gioia o non è la fede in un Vincitore, Gesù Cristo. In tanti modi occorre oggi aiutare la famiglia a “vincere” il male che la assedia, ma nessuna formula tecnica, economica, giuridica, politica potrà mai bastare senza la fede. Con questo evento una grande “famiglia di famiglie” ha ribadito la gioia di credere, la speranza che non delude, l’amore per la vita». •

Silvia Graziani

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