Una foto di quando aveva due anni la mostra con lo stesso sguardo pensieroso di oggi e gli stessi capelli spettinati. Indossava una gonnellina blu confezionata da sua mamma che, con ago e filo, ci sapeva fare. Destino già segnato. Quello di dirigere, insieme al marito Claudio Alessandrini, un’azienda che si occupa di tende e arredi per la casa, vendita tessuti e una sartoria di belle proporzioni che produce costumi di scena e body intarsiati per esibizioni sportive. Un settore molto di nicchia.
Simona con i suoi giovani collaboratori studia, disegna e realizza costumi per spettacoli teatrali, di danza, sportivi, per rievocazioni storiche.
Chi, il 21 giugno, al teatro Rossini di Civitanova Marche, avesse partecipato allo spettacolo Into the Woods, avrebbe notato l’originale abbigliamento di due delle numerose coreografie di cui la sartoria ha fornito i costumi: “Spiriti tormentati” e “Spiriti folli”.
Tra i clienti c’è la Rainbow di Loreto, nota nel mondo per le Winx, «a cui – racconta Simona – confezioniamo da anni costumi per testimonial e ballerine».
L’azienda si chiama Alestra Srl, ha sede in via Archetti, a Rapagnano.
Simona voleva diventare ingegnere elettronico. Stava terminando gli studi. La morte del padre, titolare di un calzaturificio, e i problemi conseguenti, l’hanno spinta a rimboccarsi le maniche ed entrare nel mondo imprenditoriale. Così, nel 1999 nasce l’attività di vendita, e un anno dopo la sartoria. La spinta decisiva arriva da una conoscenza di famiglia: il titolare di un’azienda produttrice di tessuti di Como «chiede a me e mio marito se possiamo aiutarlo a vendere la sua giacenza di magazzino qui nelle Marche, ad un prezzo vantaggioso». E’ l’esordio: «Abbiamo cominciato affittando un capannone e provando a fare business. Poi ci siamo accorti che il mercato c’era e chiedeva altro, abbiamo assecondato la clientela e siamo cresciuti». Mercato locale e nazionale. «Dal 2002 al 2012 abbiamo unito amicizia e lavoro costituendo una società insieme ad una coppia di amici, Antonella e Luciano, che si occupano tuttora di abbigliamento da lavoro. Un’esperienza molto significativa e importante». In azienda, con i suoi ragazzi, Simona si sente come «l’allenatore di una squadra, il rapporto è diretto, sincero, amichevole ma pretendo autodisciplina e risultati, tutti devono farsi carico del lavoro con responsabilità, i nostri clienti devono essere soddisfatti, abbiamo un obiettivo comune: vincere la sfida quotidiana contro questa devastante crisi. Costi alti e tassazione ci penalizzano, il mercato chiede prodotti a costi contenuti». Simona vuole gente motivata «e anche disponibile a metter da parte piccole incomprensioni che possono sorgere. Perché l’unione fa la forza».
Simona Gentili è nata a Montegiorgio, dove risiede, il 24 luglio 1964. Dopo il liceo scientifico “Medi”, si è iscritta all’Università Politecnica delle Marche, facoltà di Ingegneria Elettronica. Per circa tre anni ha lavorato nel calzaturificio di famiglia. Ama la cultura umanistica «in cui affonda le radici la nostra civiltà». Le piace molto la modellistica. Ha una passione per la cucina dove sperimenta nuovi ingredienti «azzardando accostamenti insoliti, da qualche anno sto sperimentando piatti vegetariani e vegani». Ha 4 figli: un «investimento biologico. Sono stati una gran fatica, ma nessun status simbol vale di più».