Home » prima pagina » Le missioni: un tempo si faceva così…

Le missioni: un tempo si faceva così…

Stampa l articolo
Fin dalla fine di settembre nelle Parrocchie e nelle Associazioni si cominciava a parlare del Mese e della Giornata Missionaria.
Si progettavano interventi diversi tutti finalizzati a informare e sensibilizzare la gente in relazione all’attività missionaria della Chiesa.
I più giovani preparavano statuette in gesso colorato da vendere, alcune “lotterie” offrivano doni e biglietti per l’ingresso gratuito al Cinema Manzoni, le Monache di Santa Chiara confezionavano grandi quantità di “Turinelli”, coriacei dolci di zucchero e farina, che venivano insacchettati e venduti nella domenica in cui si celebrava la “Giornata Missionaria”.
Gruppetti di ragazzi di tutte le età vendevano gioiosamente i sacchettini nella piazza e per il corso del paese.
In preparazione della Giornata Missionaria, le Chiese erano già da tempo ampiamente rivestite di manifesti e materiale informativo.
Talvolta c’era la presenza di un Missionario, il quale nei giorni precedenti con incontri ravvivati da immagini e filmati e durante le sante Messe, informava sull’attività svolta in terra di missione, interessando i presenti.
In qualche rara occasione si allestiva la “Mostra Missionaria” e si vendevano oggetti provenienti dalle Missioni.
Rimane ancora nella memoria di molti una grande Mostra preparata da tutti i gruppi parrocchiali ed allestita nella chiesa di San Michele Arcangelo, che si protrasse per circa un mese.
Le diverse attività avevano il loro fulcro nel Centro Missionario, aperto in un locale parrocchiale in prossimità della Chiesa collegiata.
Durante la “Giornata” musiche e slogan richiamavano le persone, specialmente al termine delle Sante Messe, a entrare nell’Ufficio Missionario.
Qui, oltre ad avere la possibilità di acquistare libri od abbonarsi a riviste missionarie, si potevano fare offerte per la celebrazione di Sante Messe, per iscrivere i piccoli alla “Santa Infanzia”, per iscrivere i defunti alla Messa perpetua sulla tomba di San Pietro. •

About Mario Liberati

MARIO LIBERATI Nato a Montegiorgio (AP) nel 1938 . Maestro. Attualmente è Diacono Permanente della Chiesa di Fermo. E’ stato Consigliere Provinciale della Provincia di Ascoli Piceno dal 1985 al 1995, e per sei anni ha ricoperto l’ incarico di As­sessore Provinciale alla Cultura. Ha fatto parte del Consiglio Nazionale delle Federazioni Regionali degli Ospedali (FIARO). Ha fatto parte del Consiglio Nazionale dell’ Unione Province d’ Italia (UPI) ed ha fatto parte della Commissione Nazionale UPI per la scuola e la cultura. Nel 1985 ha vinto il Premio di Cultura locale “Giovanni Ginobili”. E’ autore di pubblicazioni, tra cui: MONTEGIORGIO insieme con Germano Liberati (1974),MEDICINA POPOLARE. (1985) MONTEGIORGIO NELLA TOPONOMASTICA (1991), VICENDA AMMINISTRATIVA MONTEGIORGESE (1991, 1° vol. e 1992 2°vol.), LE SCELTE ALIMENTARI A MONTEGIORGIO DAL 1770 ALLO STUDIO DEI SETTE PAESI insieme con Flaminio Fidanza. (2009) Ha curato e collaborato tra gli altri alla stesura e pubblicazione dei seguenti libri MONTEGIORGIO nella Storia e nell’Arte (2008), IL TEATRO ALALEONA DI MONTEGIORGIO (2013). Ricopre la carica di Presidente del Comitato di Redazione della collana “I Quaderni Montegiorgesi”.

Vedi anche

Inascoltato precursore dei tempi

Un inedito di Romolo Murri riapre l’indagine sul cattolicesimo del ‘900 La pubblicazione dello scritto …

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: