Le missioni: un tempo si faceva così…
Si progettavano interventi diversi tutti finalizzati a informare e sensibilizzare la gente in relazione all’attività missionaria della Chiesa.
I più giovani preparavano statuette in gesso colorato da vendere, alcune “lotterie” offrivano doni e biglietti per l’ingresso gratuito al Cinema Manzoni, le Monache di Santa Chiara confezionavano grandi quantità di “Turinelli”, coriacei dolci di zucchero e farina, che venivano insacchettati e venduti nella domenica in cui si celebrava la “Giornata Missionaria”.
Gruppetti di ragazzi di tutte le età vendevano gioiosamente i sacchettini nella piazza e per il corso del paese.
In preparazione della Giornata Missionaria, le Chiese erano già da tempo ampiamente rivestite di manifesti e materiale informativo.
Talvolta c’era la presenza di un Missionario, il quale nei giorni precedenti con incontri ravvivati da immagini e filmati e durante le sante Messe, informava sull’attività svolta in terra di missione, interessando i presenti.
In qualche rara occasione si allestiva la “Mostra Missionaria” e si vendevano oggetti provenienti dalle Missioni.
Rimane ancora nella memoria di molti una grande Mostra preparata da tutti i gruppi parrocchiali ed allestita nella chiesa di San Michele Arcangelo, che si protrasse per circa un mese.
Le diverse attività avevano il loro fulcro nel Centro Missionario, aperto in un locale parrocchiale in prossimità della Chiesa collegiata.
Durante la “Giornata” musiche e slogan richiamavano le persone, specialmente al termine delle Sante Messe, a entrare nell’Ufficio Missionario.
Qui, oltre ad avere la possibilità di acquistare libri od abbonarsi a riviste missionarie, si potevano fare offerte per la celebrazione di Sante Messe, per iscrivere i piccoli alla “Santa Infanzia”, per iscrivere i defunti alla Messa perpetua sulla tomba di San Pietro. •