Visitare gli anziani per capire la vita
Anna, 80 anni circa, è rimasta sola, avevo sentito parlare di lei, non molto bene a dire il vero… di lei ho scoperto che è solo una persona estremamente sensibile, piena di paure, che ha amato follemente suo marito con il quale si è rinchiusa in un mondo dal quale ancora non vuole uscire.
Antonio è un ospite della casa di riposo e non è ben visto dalle signore, ne ha combinate eh… Conoscerlo nell’ ultima fase della sua vita permette di essere privi di pregiudizi e di poter godere del suo meraviglioso anziano sorriso quando per l’ennesima lo chiami per nome e lui risponde “che te ricordi come me chiamo?”, che per me significa “Ma che ancora conto qualcosa?”.
Rita, 91 anni, single per scelta, è un’artista, e adesso ha un po’ d’influenza ed è preoccupata per la sua guarigione, perché il 4 Marzo deve assolutamente andare a votare, o meglio “devo fa la croce do vedo la falce co lu martellu”. Nel centro storico della mia città c’è un quartiere dove ancora ci si può lasciar trasportare dal suo folclore…
Le anziane di questo quartiere mi hanno insegnato cos’è l’amicizia, si aiutano e litigano da cinquant’anni.
C’è una signora con un Alzheimer avanzato con la quale è impossibile comunicare, ma tutte, con tutte le loro difficoltà la vanno a trovare e stanno con lei con lo stesso sguardo di sempre perché, malata o non malata, lei, è la loro amica.
Alida, che significa “guerriera”, ha 83 anni e una miriade di eventi tragici di cui parlare, ma guarda sempre avanti e combatte ogni giorno per il suo domani. Consiglia ed informa le sue amiche su tutto, da come gestire le pensioni a come fare richiesta per i servizi attivi per gli anziani. I dolori che la affliggono, derivanti soprattutto dall’osteoporosi, non la fermano e mentre a fatica sale le scale ripete come un mantra “quessa non la vigne”.
Agata ha 94 anni, bisnonna intelligente e raffinata, non vuole dire la sua età perché il suo segreto per stare bene è non pensare al tempo che passa. Abbandonata dal padre e rimasta orfana di madre, viene adottata dalla poverissima famiglia della zia. Lei mi ha insegnato ad apprezzare le piccole cose.
Ho imparato che questi “lamentosi vecchietti” fanno parte della società e dovremmo favorire la loro voglia e il loro bisogno di far sentire la loro voce, ma soprattutto, che ci possono riempire il cuore. •
Lara Grillini