Le tante auto lo hanno trovato lungo la stretta strada, in un campo o in una aia vicina. È il miracolo della volontà e della fede. Quando qualcosa si desidera si spostano le montagne. Purtroppo le feste patronali vengono spostate alla domenica. Per comodità, si dice. Dalla frazione di S. Lucia arriva il richiamo di una fede senza compromessi: il patrono si deve festeggiare nel giorno in cui cade la festa. Non si può mercanteggiare “per comodità”. In questa piccola comunità, la festa di S. Lucia è così sentita che non occorre celebrarla di domenica. E da sempre viene celebrata il giorno 13, anche con la neve.
Una lode va ai componenti del comitato, molto giovani, e impegnati perché si continui questa tradizione. Un’altra lode a Gino, il proprietario della chiesina, che l’ha restaurata, dipinta, messa a norma e non l’ha trasformata in una dependance adibita a rimessa. È un segno di fede, e per questo la mette a disposizione di una comunità che celebra la propria storia attraverso il ricordo dei santi. Un’ultima lode va al parroco, che ha saputo dar spazio e fiducia ai fedeli, in modo particolare al comitato della contrada S. Lucia, uno dei cui responsabil è Pancrazio Tulli, in partenza per la missione di Padre Angelo Antolini, in Etiopia. Forse è davvero così: piccolo è bello, buono, sano… Ed è già futuro. •
Nicola Del Gobbo