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Happy (h)our family

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Il titolo sembra confonderci offrendoci l’idea di un appuntamento mondano all’insegna del bel vivere, quasi del carpe diem.
Invece no, o meglio: c’è modo e modo per proporre le cose, le stesse parole, vestite di contenuti differenti, hanno molte più chance di trovare la strada del cuore per rimettere in movimento una risposta umana sana ed autentica, come la voglia di famiglia e di essere famiglia insieme ad altre famiglie (e non è solo questione di marketing, ma di ben vivere).
E per cominciare, così è stato a Corridonia dove, sabato 5 novembre 2016 nei saloni parrocchiali, 37 coppie, con al seguito la prole, si sono ritrovate insieme, per l’Happy (h)our Family sullo sfondo dell’Amoris Laetitia. L’evento coordinato da don Claudio Morganti, vicario di Corridonia e parroco di Loro Piceno, insieme all’Ufficio per la Pastorale della Famiglia della Diocesi, ha riscontrato una bella e numerosa partecipazione.
Così sarà, a seguire, a Montecosaro, Civitanova Marche e nella parrocchie e-o vicarie della Diocesi di Fermo che ne faranno richiesta.
Riflettendo su come proporre l’esortazione apostolica Amoris Lae-titia, scritta da Papa Francesco, a conclusione delle due assemblee sinodali dei vescovi dedicate alla famiglia, abbiamo pensato, come Ufficio diocesano per la Pastorale della Famiglia, di promuovere occasioni conviviali di incontro tra famiglie: gli Happy (h)our Family.
Dialogo, festa e musica per condividere un momento di dialogo di coppia e una riflessione sulla vita quotidiana, a tu per tu, moglie e marito, sullo sfondo di alcuni messaggi dell’Amoris Laetitia.
Stare insieme per vivere la gioia, fare insieme per fortificare la famiglia, riflettere insieme per vivere con amore e seminare la speranza.
L’ Amoris Laetitia è una grande opportunità per la Chiesa, le nostre comunità e la società civile, perché oggi la famiglia è sottoposta a tensioni disgreganti: dalla sfida dell’educazione alla crisi economica e addirittura se ne mette in discussione la natura stessa e il suo significato.
Questa percezione di fragilità è troppo diffusa e solo un cammino comune con un adeguato approfondimento potrà sostenere ancora gli sposi nella fedeltà dell’amore coniugale, nella gioia di donare e far crescere la vita, nell’essere lievito per la società con lo stile della fraternità e come scuola di vita comune, carità e solidarietà.
L’obiettivo finale?
Promuovere il passaggio da una pastorale per la famiglia ad una pastorale che metta al centro la famiglia cioè la coinvolga a diventare soggetto e non essere solo destinataria della pastorale, valorizzando il suo capitale spirituale la bellezza dell’amore sponsale.
Occorre ripensare temi come l’educazione, la denatalità e l’accoglienza alla vita, ma anche il tema del perdono e il compito di una famiglia “in uscita”.
Papa Francesco, a nome della Chiesa, oggi più che mai, ci chiede la risposta del fare e dell’andare. Questa missione, come da sempre la vivono milioni di discepoli, è, più che mai tipica della famiglia: “vieni e seguimi” oggi, per la famiglia, significa esci e sulla mia Parola, insieme ad altre famiglie, cambierai il mondo a cominciare dalla strada davanti casa o dal pianerottolo che attendono di essere colorati da una parola, un sorriso, uno sguardo, un’ora di amicizia, di attenzione, di cura. •
Germano e Tania Salvatori
Sposi, Responsabili Ufficio per la Pastorale della Famiglia,
Arcidiocesi di Fermo

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