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Un “si” per Dio e la Chiesa in tempo di pandemia

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Le Benedettine di Fermo in festa.

Era stata fissata Domenica 7 giugno 2020, Solennità della Santissima Trinità, la professione monastica temporanea della nostra novizia Alessandra.
All’improvviso però sul mondo cala un sipario di paura e di morte per un microscopico e minaccioso virus che ha messo in ginocchio il mondo intero, paralizzandolo su tutti i fronti: sociale, politico, economico e religioso! Un’impossibilità di scambio, di vicinanza fisica, una reclusione coatta – per giusta causa – con uscite autogiustificate per sola necessità, da soddisfare nel raggio territoriale della propria residenza.
“IO RESTO A CASA” era diventato il nostro motto, in seguito alle norme prudenziali del decreto governativo che ci ha accompagnato soprattutto nella prima “virulenta” fase epidemica.
Sorprendenti le risorse alternative che comunque hanno avuto la meglio sulle “astinenze” varie, tanto da sbandierare striscioni colorati con l’arcobaleno e la scritta “Andrà tutto bene”.
Lezioni scolastiche on line, incontri collettivi ravvicinati con zoom meeting per essere insieme, per uno scambio virtuale, ma nel contempo un vero e proprio incontro di cuori: un sostegno vicendevole per uscire, pur restando a casa! In questo grigio orizzonte, la professione monastica era diventata ormai un miraggio.
Un grosso e minaccioso punto interrogativo sulla data stabilita e un “risentiamoci più in là” intercorso in una telefonata fra me e don Michele Rogante, segretario dell’Arcivescovo. Dopo il 18 maggio, la richiesta di un’altra data purtroppo non prevedibile, nonostante la maggiore flessibilità del decreto stesso nella seconda fase. Restava solo il rimando all’anno prossimo oppure – dopo un fiat di respiro – celebrare a porte chiuse: un attimo di perplessità, ma anche uno spiraglio di luce che immediatamente fa vedere oltre.
Non c’era molto tempo per preparare tutto, ma il parere delle consorelle e l’immediato affidamento alla Provvidenza preparano il miracolo. Consultata anche l’interessata che teneva tanto a questa data, prontamente mi risponde:” Madre, il mio sì è per Dio e per la Chiesa: il Vescovo c’è, la comunità pure. Mi basta così, desidero fare il passo anche in questo modo”. Decisione presa e trasmessa: ogni giorno la Provvidenza ci sbalordiva con tanti piccoli passi in breve tempo. Non sono mancati neanche gli esercizi spirituali, guidati da Don Giordano Trapasso, nostro cappellano “feriale” e Vicario per la Pastorale, previsti dal 1 al 5 giugno sul tema: Tutta la vita è una liturgia! E con un’aggiunta postuma direi: anche in tempo di pandemia! Ecco finalmente il gran giorno: un abbraccio d’amore della Santissima Trinità e di grande commozione! Concelebrano con Mons. Rocco, Padre Sante Pessot, confessore e superiore della comunità FAM di Fermo e don Enrico Brancozzi, rettore del Seminario e nostro “festivo” cappellano.
Ad immortalare i vari momenti c’è Renato Postacchini, tutto preso dalla commovente celebrazione e pronto con la macchina fotografica per i vari scatti.
Mons. Rocco, con la sua disarmante semplicità, riesce a dare un tocco di familiarità alla celebrazione e non manca un pizzico d’umorismo durante l’omelia. Prosegue il rito con le interrogazioni, un dialogo fra me e la candidata, la consegna dell’abito, del velo bianco, del nome nuovo.
“Alessandra, d’oggi in poi ti chiamerai Sr. Maria Maddalena”. Ed il pensiero corre al sepolcro dove l’innamorata discepola si era recata di buon mattino ed ora sosta in pianto.
«Donna, perché piangi?»
“Hanno portato via il mio Signore”
“Maria!”
“Rabbunì”
L’incontro col Risorto dona gioia, mette le ali, è la vittoria sulla morte… sulla stessa pandemia…
“Sr. Maria Maddalena, il tuo nome, un bel programma di vita!”
La pandemia non ha frenato il tuo desiderio di essere sposa di Cristo in mezzo a noi, nella Chiesa tutta che ha pregato per te ed è stata presente, non virtualmente, ma nella fede dello stesso Signore Risorto che insieme seguiamo e serviamo.

“Che io ti cerchi desiderandoti e ti desideri cercandoti. Che io ti trovi amandoti e ti ami trovandoti.” Sant’ Anselmo

Questo è il nostro augurio, cara sorella! •

 

Madre M. Cecilia, osb
Monastero Benedettine
Fermo

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