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Proviamo a diffondere il contagio del bene

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Madre M. Cecilia: “In questo momento abbiamo bisogno di scambiarci gesti di gentilezza che aiutano a vivere.

È Natale… Gesù nasce in tempo di coronavirus
Il virus ci rende ansiosi e distanti fisicamente, a volte anche in modo esagerato: proviamo allora a diffondere il contagio del bene e della speranza? Abbiamo bisogno di scambiarci gesti di gentilezza, che aiutano a vivere, abbiamo bisogno di parole che ci infondano speranza e coraggio. Pur mantenendo le relazioni a distanza, diffondiamo serenità, ottimismo e senso di responsabilità.

È Natale: diventiamo Chiesa “in uscita”
Il virus ha mietuto molte vittime, molte famiglie in lutto.
Disorientamento, mancanza di lavoro, insicurezza e via dicendo. Gesù nasce in queste situazioni, nel presepe ci sono nuovi personaggi, bisognosi di sostegno, luce, pace, amore.
Siamo interpellati innanzitutto come persone, poi come cristiani: vogliamo diventare il vaccino della solidarietà?

È Natale: inversione di marcia
Siamo sollecitati a interrogarci sui meccanismi del sistema economico e delle relazioni sociali.
In quest’ anno, il mondo è profondamente cambiato: non possiamo celebrare il Natale come prima, festeggiamolo allora all’insegna della semplicità e sobrietà, un evento in cui i nostri cuori s’incontrino davvero, vivendo emozioni profonde da trasmetterci reciprocamente nel luogo più bello ed intimo: la famiglia!
Recuperiamo il luogo delle relazioni e, in quanto tale, luogo della presenza di Dio perché Lui è amore, relazione!
Rivisitiamo le nostre abitudini, rafforziamo le nostre convinzioni, distinguiamo l’essenziale dal superfluo: vivremo anche in questo modo la giustizia che è eguaglianza fra i popoli.
Natale 2020: non un castigo, ma l’inizio di una nuova storia, una svolta!

È Natale: viviamo il presente
In questa situazione affrontiamo il presente, aprendoci a nuove prospettive, a cogliere i vari segnali, a dare risposte concrete e coerenti.
Natale può aiutarci allora a riallacciare legami nella comunità, a ritrovare ciò che ci unisce , a ricostruire, come dopo un terremoto.
Mettiamoci in ascolto delle persone, di quelle più provate ed amareggiate: in che modo posso dare loro una mano? Libero spazio alla fantasia dell’amore!
Pensando alle nuove generazioni, possiamo fare loro un grande regalo: metterci in ascolto, capire esigenze e problemi che stanno vivendo con il virus, i loro sogni infranti, aiutandoli ad aguzzare l’ingegno, come si suol dire, ad aprire nuove strade, attivando creatività e spirito di comunione e collaborazione. La vita diventa allora il luogo in cui siamo invitati a dar luce alle novità, alle crescite, alle scoperte, ai servizi, a modalità nuove e legami nuovi, anche in tempo di Covid!

“Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi” (Papa Francesco)
Proprio in questo periodo ho ricevuto notizie di nascite di bambini, di donne in attesa per cui stiamo pregando, ed ho fatto mie le parole di Tagore:
“Quando un bambino nasce, è segno che Dio non è stanco dell’uomo”.
Un Bambino viene a dirci proprio questo, viene a nascere anche in tempo di Covid, non ci abbandona, solidale in tutto e per tutto con noi.
Chi la dura, la vince!
La vince un Bambino che viene a ridonarci speranza…
“Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato: rallegriamoci! Non c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita”(san Leone Magno)
“La primavera incomincia con il primo fiore,
il giorno con il primo barlume,
la notte con la prima stella,
il torrente con la prima goccia,
il fuoco con la prima scintilla,
l’amore con il primo sogno.
La speranza è la faccia di Dio,
quale si scopre di momento in momento
secondo il volto delle nostre disperazioni.
Poiché tutte le speranze,
anche le più tenui, le più fragili,
perfino i sogni e le illusioni,
appartengono alla speranza.
Un niente basta a far battere un cuore,
come un niente lo può fermare.
E se un niente può fermarci sull’abisso,
la speranza fa suo questo niente;
vi si incarna, ne prende il volto e la voce.
La speranza vede la spiga
quando i miei occhi di carne
non vedono che il seme marcisce”
(Don Primo Mazzolari)

Buon Natale a tutti nella gioia e nella speranza! •

Madre M. Cecilia

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