Si predica bene e poi si razzola male: un laico offeso nella sua dignità
Dicesi “scagnozzo una persona mediocre, priva di dignità, che esegue ciecamente gli ordini di un potente”. È la definizione che è data dal dizionario Garzanti. Ora se un pensionato, rubando del tempo alla propria famiglia e ai nipotini, dedica qualche ora alla settimana, per aiutare il parroco e, su richiesta di quest’ultimo, a tenere aggiornati i registri di battesimo, matrimonio e dei defunti e si sente dire da un altro parroco, forse in rotta di collisione con il secondo che aveva chiesto la collaborazione dello “scagnozzo”, allora si è perso il senso della misura.
Le battute di spirito meglio tenersele strette tra i denti. Sono solo indice di superficialità.
Morale della favola che poi non è per niente tale, ma la pura realtà, il presunto scagnozzo se ne sta ora a casa perché pensa, di non essere “una persona mediocre, priva di dignità” e non è a servizio di nessun potente. “Il primo tra voi sia come colui che serve”.
Il problema grosso di certi preti è che queste cose le sanno ma ritengono che non siano valide per loro ma per gli altri. Lo scagnozzo ha scoperto che alcuni preti poi sanno essere prepotenti, arroganti, saccenti e presuntuosi.
Si chiede la collaborazione dei laici, anche per tenere aggiornati i registri parrocchiali, ma questa non è a senso unico. Garbo, cortesia, educazione sono alla base di qualsiasi rapporto di lavoro e di relazione.
Il sacerdote può essere anche burbero, dai modi aspri e severi e nascondere spesso sentimenti di bontà, ma senza partire per la tangente e assumere l’atteggiamento di prepotente e arrogante. Chi è burbero il più delle volte non è affatto cordiale. È proprio in questa mancanza che si gioca qualsiasi tipo di rapporto con gli altri. Chi si comporta così la gente la allontana più che avvicinarla.
In nessun documento conciliare che definisce il ruolo dei laici all’interno della Chiesa, si dice poi che il prete o parroco che sia debba e possa fare tutto da solo. Dove sono finiti i grandi documenti del Concilio Vaticano II, dalla Gaudium et Spes alla Apostolicam Actuositatem? Un parroco di un paesino dell’Alto Maceratese, sfollato a Civitanova Marche, proveniente da Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), mi faceva notare che il Concilio Vaticano II è stato recepito dall’Africa, dall’America Latina, dall’Asia, ma non dall’Europa. È così? E se lo è, perché è accaduto?
Sono domande fatte in tutta sincerità, in spirito di collaborazione e di servizio. •