La presenza di un animale domestico nella vita di un anziano come di un bambino è molto importante anche a livello psicologico, perché è motivo di stimoli. Lo sa bene Antonia che vive da sola dopo la morte del marito ed è senza figli. Il rapporto che si è creata con la sua amata cagnolina l’aiuta a rilassarsi e ad avere pensieri positivi. “Sono sola e lei è il mio unico affetto” dice, quando mi capita di incontrarla con il suo cane, spesso riparato nella borsa che tiene premurosamente sotto il braccio. Antonia comunque non è un caso isolato. Un cane, per un anziano, come per un bambino, è un’ottima risorsa sia dal punto di vista fisico che per l’ impegno costante e continuo che richiede. “Senza la mia bambina non uscirei di casa e non farei il movimento che mi serve per le ginocchia”. La “bambina” è la cagnolina che porta fuori per la passeggiata due o più volte al giorno. Questo la favorisce nelle relazioni sociali ed avere un animale da compagnia di cui prendersi cura, le aumenta l’elasticità mentale. Sembrerebbe che gli anziani preferiscano cani meticci, di taglia medio piccola e che siano tranquilli. “Lei è la mia compagnia che mi fa passare giornate serene e la notte ho meno paura”. Mentre lo dice, Antonia, accarezza il suo cagnolino. “E i gatti? Le piacciono?” Fa una smorfia che mi fa comprendere che non le siano troppo simpatici. Perché? Secondo lei, il gatto le mette soggezione quando guarda negli occhi. Di solito segue la persona quando si muove nella casa, miagolando, saltando di qua e di là in cerca di attenzione. Questione di opinioni o di esperienze pregresse non sempre felici. E’ stato documentato in maniera seria e attenta, che i cani da compagnia fanno sì che gli anziani che li posseggono, vivano più a lungo e più sani rispetto a chi non li ha. Alcune Case di cura, come gli assistenti sociali e gli operatori di assistenza domiciliare, consigliano la vicinanza degli animali di vario tipo, ad anziani o a bambini, soprattutto se affetti da particolari problematiche. Studi e ricerche dicono che ci sia un legame tra la proprietà di un cane e un aumento della sopravvivenza per pazienti con difficoltà cardiache oltre a benefici potenziali per la salute come: la diminuzione dello stress, l’abbassamento della pressione, la riduzione della perdita ossea, dei livelli di colesterolo e il miglioramento della circolazione sanguigna. Antonia mi chiede se anch’io abbia un cane a casa. Le rispondo che l’ho avuto per tanti anni e che se ne è andato dopo una brutta malattia. Mi consiglia che prima di riprendere un nuovo compagno a quattro zampe, bisogna che capisca quanto tempo possa dedicargli perché, ai cani specialmente, manca solo la parola. Condivido il suo pensiero, essere responsabili di un’altra vita, a qualunque età, aggiunge un nuovo significato al modo di organizzare le giornate, favorisce l’autostima e il senso di responsabilità. Antonia ha bisogno di parlare e ascoltarla è davvero piacevole. Mi dice che con il tempo le è calata la vista, sente di meno, ma il tatto rimane integro, per cui accarezzare la sua cagnolina, la fa felice e la rassicura. Mai entrerebbe in una Casa di cura per non dover lasciare la sua cara amica e purtroppo in questo momento l’Italia ha ancora poche strutture attrezzate nel venire incontro a queste esigenze. Che cani, gatti, anziani o bimbi, siano dei grandi compagni fra loro, è ormai provato ed anche che portino molti buoni vantaggi. “Ogni giorno la mia amica, che chiamo la mia bambina, mi porta amore, risate e compagnia. Le parlo e lei mi capisce. Forse sembro matta ma non è così”. Lo so Antonia che non è così e sono felice per te che hai trovato nella tua cagnolina una ragione di vita.
Mentre ciascuna di noi riprende la strada di casa mi viene in mente una frase di Gandhi: “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali”.
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