Continua la presentazione dei sistemi di cura dell’osteopata
L’osteopatia è in primis Medicina, sì, medicina con la m maiuscola perché racchiude in sè tutto il sapere medico da Ippocrate ai giorni nostri, è conoscenza, è ricerca continua nel rispetto dell’anatomia e della fisiologia dell’organismo. Si avvale dell’anamnesi, della lettura degli esami medici come radiografie, tac, risonanze, ecografie, analisi del sangue e così via, della semeiotica medica classica e di quella palpatoria e soprattutto, fa diagnosi, cosa imprescindibile per poi poter curare la persona.
L’osteopata cura la persona nella sua globalità e non il sintomo di cui prende atto, ma su cui non si accanisce, osserva la struttura fisica, ma tiene conto anche delle emozioni del paziente, tiene molto in considerazione la storia clinica del soggetto dalla nascita al tempo presente, cerca se possibile, di risalire alla causa del disturbo per eliminarne gli effetti.
L’osteopatia è una medicina manuale che utilizza tecniche dolcemente manipolative per riequilibrare l’organismo intero dal cranio ai piedi, dalla superficie epidermica ai visceri, questo è possibile grazie alla conoscenza approfondita del funzionamento fisiologico del corpo umano e di tutta la patologia medica che può per così dire, aggredirlo.
L’osteopata è il professionista che ascolta, percepisce e palpa i ritmi corporei riconoscendoli individualmente ed è l’unico che tratta il cranio nella sua globalità e le singole ossa craniche nella loro peculiare individualità mettendole in relazione alle patologie degli organi di senso ad esse correlate e al sistema nervoso centrale.
Durante la prima seduta l’osteopata raccoglie l’anamnesi, osserva il paziente ed esamina tutti i referti medici, fa un esame posturale e palpatorio dei vari distretti corporei, fa diagnosi osteopatica e decide quale sarà il trattamento in prima seduta. Generalmente la seconda seduta si farà dopo 7/15 giorni che rappresentano il tempo necessario all’organismo per elaborare il trattamento e quindi, in base a ciò che il terapeuta osserva di volta in volta e ai sintomi che riferisce il paziente, si procede per 3/5 sedute dentro le quali normalmente ci sarà un sensibile miglioramento delle condizioni del paziente. Naturalmente le reazioni al trattamento saranno del tutto individuali e perciò diverse da paziente a paziente in base all’età, alle patologie e alle condizioni generali di salute del soggetto esaminato. Se al neonato affetto di coliche del lattante bastano ad esempio due sedute perché ci sia la totale remissione dei sintomi, all’anziano con patologie importanti come il diabete associate a grandi problematiche di tipo artrosico, serviranno più sedute e magari si dovranno programmare sedute di mantenimento che si protrarranno nel tempo. I vantaggi di un simile trattamento sono molteplici: da un lato si evitano al paziente molti farmaci chimici che possono avere grandi e dannosi effetti collaterali, si innalza il livello energetico di tutto l’organismo, si rimettono in moto le difese naturali ripristinando la salute del soggetto, dall’altro si offre al terapeuta un’opportunità importante di osservare azioni e reazioni individuali e quindi uniche, di continuare a studiare l’anatomia e la fisiologia umana e perciò di evitare generalizzazioni e protocolli che non possono in nessun modo andare d’accordo con l’unicità dell’individuo.
Dunque l’osteopatia è quella disciplina medica che, dopo un’attenta analisi del paziente mediante dolci manipolazioni, cerca di ripristinarne la salute sfruttando le capacità insite nell’organismo di autoregolazione evitando, per quanto possibile, l’uso di farmaci ed innalzando lo stato di benessere del paziente.
Naturalmente non ci si improvvisa, l’osteopata studia per 5/6 anni di scuola di base e per tutta la vita attraverso i corsi specialistici postgraduate perché con la salute non si scherza, nè ci si improvvisa.
Diana L. Splendiani
Osteopata e fisioterapista