È tornato l’antisemitismo
Il clima percepito è di paura e intimidazione e la situazione ultimamente è peggiorata. Secondo la Polizia postale, in Italia, ci sono circa una settantina i siti che diffondono odio antiebraico.
Perché?
L’antisemitismo è l’ostilità verso il popolo ebreo che trova terreno favorevole in pseudo movimenti di matrice politico-ideologica. Di base si rispolverano teorie razziste formatesi nel corso dell’Ottocento e del Novecento anche se l’odio razziale contro gli ebrei è ancor più datato. Si parla di una presunta superiorità biologica e intellettuale di una razza umana sulle altre, di presunte motivazioni economiche e luoghi comuni sbandierati come verità inconfutabili. Per quanto riguarda gli ebrei sembra non esserci scampo: essi secondo scellerati principi razzisti appaiono destinati alla Shoah. L’ebreo era vittima di pregiudizi fin dal 1500, epoca in cui Shakespeare scrive e mette in scena “Il mercante di Venezia”. Rappresenta la figura dell’ebreo Shylock in una luce del tutto negativa. Nel `900, con Hitler, l’antisemitismo raggiunge e si esprime nel vero e proprio massimo di bestialità umana. Gianbattista Vico, sostiene che la storia procede non per autentico progresso, ma al contrario si ripete in un eterno ritorno di cicli sempre uguali. Si ha un periodo di relativa tranquillità per il popolo ebraico durante l’Illuminismo, per poi riprenderne ferocemente e nuovamente la caccia, durante il 1900. Se è vero quanto Vico sostiene, oggi dovremmo prepararci al peggio? Lo storico ebreo-polacco Alberto Nirenstajn pone una questione molto interessante e su cui varrebbe la pena di riflettere: “Un giorno, più o meno vicino, questo raptus sterminatore che attanagliò un’intera generazione mezzo secolo fa non potrebbe infiltrarsi nell’animo dello stesso popolo, o di un popolo diverso, per sfogarsi questa volta non contro quegli Ebrei che non ci sono più, ma contro un altro simulacro sacrificale che richiami l’eccitante impresa della seconda guerra mondiale?” In effetti, quanto accade oggi, lascia spazio a prospettive del tutto negative e preoccupanti. Gli stessi pregiudizi nei confronti degli ebrei non sono stati ancora debellati e così leggiamo di profanazione di cimiteri ebraici, di scritte neonaziste sui muri delle città, di canzoni prodotte da band di naziskin o skinhead che incitano alla violenza. Di recente in Internet, è stata pubblicata in forma anonima, una lista “nera” di professori ebrei. L’accusa è quella di fare lobby all’interno dell’università e di sostenere pubblicamente e politicamente Israele.
La domanda ritorna. Perché?
La spiegazione di questo antisemitismo a memoria storica è alla fine semplicissima. Tra i popoli del Mediterraneo e del Medio Oriente, gli Ebrei erano monoteisti, avevano un solo Dio: unico, esclusivo, eternamente immutabile, che non aveva un principio come gli dei greci e non finiva come gli dei egiziani. Il Dio degli ebrei era possente e tremendo e non era rappresentato con immagini umane o di animali. Bisognava osservare la Sua Legge ed essere puri. Chi cercava di restare puro, doveva vivere separato, al punto che nessuno straniero doveva entrare nel Tempio di Gerusalemme. Nessun ebreo doveva venerare le statue degli altri dei o degli Imperatori, al contrario dei pagani. Così la vita degli Ebrei era concentrata su quel Dio che si rivelò loro protettore, durante l’esodo tra le fiamme e le nuvole del cielo.
Mai un popolo portò sino a un punto così alto e profondo la propria passione religiosa.
Proprio perché gli Ebrei vivevano separati, attraevano i popoli antichi. Tante le domande: quale era il vero Dio d’Israele? Cosa accadeva nel Tempio di Gerusalemme dove i pagani non potevano entrare? Qual era il nome segreto di Jahwe? Quando sarebbe venuto il Messia, il Cristo?
Nel primo secolo dopo Cristo, dall’ebraismo si distaccò un gracilissimo germoglio presto destinato a trasformarsi in una rigogliosa foresta: il Cristianesimo. Per gli Ebrei, Gesù era soltanto un falso Messia, qualcun altro lo trovava “un uomo saggio” e furono condannati per averlo fatto crocifiggere. Purtroppo, la passione religiosa porta anche a questo. Oggi tuttavia non possiamo dimenticare le morti innocenti di milioni di morti ebrei lungo l’arco della storia umana. La follia non conosce confini. E allora?
Il barbaro omicidio di Mireille Knoll di 85 anni sopravvissuta alla Shoah è un ennesimo atto di antisemitismo di fronte al quale dovremmo tutti inorridire e contro cui gridare: mai più!!! Ci sono muri e reticolati che si alzano tra confine e confine. La storia ancora una volta è divisa fra vinti e vincitori. Venti di guerra circondano intere nazioni. Dio ci protegga dai fanatismi e dalle rivendicazioni legate al concetto deleterio di razza e la pace torni a rasserenare menti e cuori.
Solo l’amore salva. •