Il volto più bello di un Paese
Era il 17 m arzo 1968. Un giovanotto alto, promettente, anzichè ricercare una nuova giustizia sociale per un mondo migliore attraverso la rivoluzione operaia e studentesca con dimostrazioni nelle piazze, nelle scuole, nelle fabbriche, per le strade, come era appunto di moda nel famoso anno ’68, aveva scelto di partecipare ad un’altro tipo di rivoluzione. Per mano del suo Vescovo riceveva l’Ordine Presbiterale. Impegnava interamente la propria vita a diffondere il messaggio rivoluzionario predicato da Cristo, che superava ogni ideologia umana, fondato sull’amore vicendevole, sulla fratellanza, sulla giustizia, sulla onestà.
Alcuni anni più tardi, siamo nel settembre del 1986, questo sacerdote buono, serio, attento e sensibile alle esigenze altrui, veniva inviato nella nostra parrocchia a supporto dell’allora parroco Don Dante Raccichini.
Nel settembre del 1997, veniva nominato parroco della nostra Parrocchia. Da allora quanti volti ha incontrato, quante storie ha vissuto nella nostra comunità. A volte con giustificata gratificazione, a volte con sofferta partecipazione ai problemi delle singole persone, delle famiglie, della comunità intera.
Nel silenzio, nella presenza discreta, nella preghiera, accompagna da oltre trenta anni tutti noi con il suo ministero pastorale.
Ministero che non si esaurisce nella celebrazione del culto e dei riti domenicali e nei riti di ogni giorno, ma nella testimonianza quotidiana della fedeltà al Signore e del suo amore che si celebra nell’Eucarestia.
È opportuno citare a tale riguardo il suo rapporto, veramente esemplare, con il suo predecessore Don Dante, per noi sangiustesi “mitico arciprete”, nei confronti del quale ha attuato una vera proficua collaborazione prima, ed ha avuto una vera filiale attenzione poi, accompagnandolo con grande sensibilità nel percorso della sua lunga vecchiaia e della sua malattia, fino alla fine dei suoi giorni, avvenuta nel novembre del 2013.
Per concludere ci piace citare una frase di Papa Francesco, che fotografa la vera simbiosi di un pastore con la sua comunità:
“Il ‘volto’ più bello di un paese è quello dei discepoli del Signore, e fra essi i Sacerdoti, che vivono con semplicità nel quotidiano lo stile del Buon Samaritano e si fanno prossimi ai fratelli.”
Noi, caro Don Bruno, ti abbiamo sempre sentito e ti sentiamo veramente prossimo tutti i giorni, con le nostre inquietudini, le nostre ansie, i nostri sorrisi e le nostre gioie.
Per questo quando ci dovrai far presente la povertà della nostra fede, saremo sempre più disposti ad accogliere, senza recriminare, i tuoi richiami.
Auguri sinceri. •
I Parrocchiani