La parola “fedeltà” fa venire in mente il salmo 117, il più breve della Bibbia. Gianfranco Ravasi in “Il libro dei salmi” commenta così questo salmo: “Simile ad una miniatura, questo mini-inno, il più breve del Salterio, trasformato in musica d’ineffabile bellezza da Mozart nei suoi Vespri solenni di un confessore (1780), è stato usato dalla tradizione come se fosse una giaculatoria e un Gloria da mettere alla fine di altri canti o salmi.
Le sue 17 parole, di cui solo 9 decisive, sono infatti la celebrazione del cuore della fede biblica, l’alleanza che Dio stabilisce con l’uomo attraverso il suo amore e la sua fedeltà, in ebraico hesed e ‘emet. In questa lode il poeta associa tutti i popoli, tutti i canti della terra che sono rivolti a Dio, il grande amico”.
Due sono le parole chiave: amore e fedeltà. Molte volte la fedeltà di Dio viene espressa con la parola “verità”. Così è nella versione greca della Bibbia e nelle versioni latine sia quella che traduce la versione greca, sia quella che traduce l’originale ebraico.
Questo è molto importante, perché nella struttura profonda dello spirito ebraico, la verità divina non è tanto una verità generale e astratta, una verità puramente razionale, ma è appunto la fedeltà di Dio. A che cosa Dio è fedele? Egli è fedele all’alleanza che ha stabilito e donato al suo popolo.
È fedele al patto d’amore con il quale Egli si è unito al suo popolo, al piccolo popolo dei pastori ebrei. Questa è per Israele e per la sua fede la fondamentale “verità” di Dio!
Ecco allora l’importanza assoluta dei due “attributi” che accompagnano e definiscono l’amore e la fedeltà di Dio: il suo amore è forte, fortissimo; e la sua fedeltà è eterna, dura per sempre! Questa è la nostra pace e la nostra gioia! Scrive Lack in Mia forza e mio canto è il Signore: “Amore e fedeltà, questi termini così adatti a definire Dio, appartengono tuttavia al linguaggio più comune. Questi due sentimenti sono oggetto del desiderio più diffuso e meno esaudito, delle promesse più sincere e mento mantenute. L’amore fa nascere le unioni, la fedeltà le preserva dal logorio e dalle rotture, anzi, le rende ogni giorno più salde.
Dio ama di un amore incondizionato, che non si stanca mai che non torna mai indietro. Quando le nazioni si uniranno nella lode dell’unico Signore, allora questo amore, riconosciuto e contraccambiato, troverà la sua pienezza”. •