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La delicatezza di Dio

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P.S.Elpidio: Cattolici giapponesi in pellegrinaggio

Anche quest’anno, i cattolici giapponesi hanno mantenuto la loro promessa di venire una volta all’anno a far visita alla nostra parrocchia, il Sacro Cuore di Gesù a Porto Sant’Elpidio. Ogni volta seguono un itinerario che passa per il Vaticano, San Giovanni Rotondo, Loreto ed Assisi. Prima di andare a Loreto, fanno solitamente una sosta qui da noi.
Sono arrivati venerdì 2 novembre, un gruppo di 12 persone di cui 3 erano sacerdoti (il filippino Padre Nelson e i congolesi Padre Frederic e Padre Honore). Anche questa volta sono arrivati verso mezzogiorno e hanno subito partecipato alla messa in ricordo dei Morti, celebrata in giapponese, con il nostro parroco Don Tarcisio.
Durante l’omelia, Padre Nelson ha spiegato il significato di 2 ideogrammi giapponesi con i quali si scrive la parola “pellegrinaggio”. Il primo significa “andare in giro”, il secondo vuol dire “salutare e ringraziare”. Perciò il significato è “andare in giro a visitare luoghi sacri per salutare e ringraziare Dio ed i Santi”. Padre Nelson ha continuato dicendo: “È una grande grazia di Dio per noi essere in Italia, un Paese storicamente cristiano da 2000 anni, in cui c’è il Vaticano, e stare qui oggi in una chiesa cattolica locale con i parrocchiani, celebrando la messa insieme. Ringrazio Don Tarcisio e voi per la vostra ospitalità di ogni anno”.
Successivamente, Don Tarcisio ha dato loro il saluto di benvenuto e come regalo alcune cornicette con la croce di San Damiano.
Dopo la messa, è stato servito il pranzo nel salone. Le nostre parrocchiane hanno preparato delle specialità della cucina italiana tradizionale, come ogni anno. Abbiamo condiviso un bel momento insieme, sorridendo e scambiandoci qualche parola in italiano, inglese ed anche in giapponese.
Anche Rie Inui, una signora giapponese che abita a Fermo, ha partecipato al pranzo con suo figlio Akira, di 17 anni.
Appena dopo il pranzo, i nostri ospiti sono dovuti ripartire subito verso Loreto ed Assisi. Tutti volevamo continuare a stare insieme per più tempo, ma la loro guida e l’autista del pullman ci hanno detto: “I pellegrini pernotteranno in un convento delle suore di Assisi stanotte, e dobbiamo esser là entro le 19.
Perciò dobbiamo sbrigarci, purtroppo”. Così ci siamo obbligati a dirci “arrivederci” in fretta, sperando di avere un’altra loro visita il prossimo anno.
Comunque, dal mio punto di vista personale, la visita dei cattolici giapponesi alla nostra parrocchia è una cosa incredibilmente bella. È un grande dono di Dio, anche per me. Celebrano la messa in giapponese e ho un’occasione per ascoltarla così almeno una volta all’anno, anche se ormai non ho alcuna difficoltà a capirla anche in italiano.
Non ho bisogno di andare lontano per vedere cattolici connazionali e per ascoltare la messa nella mia lingua madre, vengono direttamente nella chiesa vicino a casa mia, ogni anno da ormai 5 o 6 anni. È molto comodo e piacevole per me. Per questo dico che la loro visita è un grande regalo di Dio per me, quasi come se fosse un piccolo premio.
Mi sembra come se lui stesse dicendo: “Brava, figlia! Stai facendo abbastanza bene per tutti questi 36 anni come una cattolica giapponese solitaria in questa parte del mondo”.
Riflettendo su questo grande dono, mi viene da dire: “Che delicatezza, Dio!” Lui conosce esattamente la situazione di ognuno di noi, e ci dà abbondantemente tutto quello di cui abbiamo bisogno, anche se non Glielo chiediamo.
Ringrazio Don Tarcisio che accetta sempre la visita di questi pellegrini con generosità e fa celebrare la messa in giapponese ogni volta. Ringrazio Don Matteo, che prepara dei bei cartelli con parole di benvenuto in giapponese. Ringrazio i parrocchiani, che lavorano con tutto il loro cuore per dare il benvenuto a questi ospiti venuti da lontano, preparando tanti piatti della cucina italiana.
Sono veramente fortunata a stare qui fra la gente di questa parrocchia. Grazie infinite! •

Kazumi Fujie

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