Lo ha dichiarato Papa Francesco oggi ai membri del Sermig-Servizio missionario giovani, ricevuti in udienza in Vaticano, ringraziandoli per le armi della pace, fabbricate artigianalmente attraverso l’esperienza nell’Arsenale della Pace, e cioè incontro, dialogo e accoglienza. “Nell’Arsenale i giovani possono imparare concretamente a incontrare, a dialogare, ad accogliere.
“Questa è la strada, perché il mondo cambia nella misura in cui noi cambiamo. Mentre i signori della guerra costringono tanti giovani a combattere i loro fratelli e sorelle, ci vogliono luoghi in cui si possa sperimentare la fraternità”. Il Pontefice ha invitato i membri del Sermig a dare carne, mani, occhi, gambe e la vita al sogno di un mondo fraterno, presentato nell’enciclica Fratelli tutti (cfr n. 8), continuando a farlo con Dio, perché la guerra si può fare senza Dio, ma la pace si fa solo con Lui. “Cari amici del Sermig, non stancatevi mai di costruire l’Arsenale della pace! Anche se l’opera può sembrare conclusa, in realtà si tratta di un cantiere sempre aperto. Questo voi lo sapete bene, e infatti in questi anni avete dato vita all’Arsenale della speranza a San Paolo del Brasile, all’Arsenale dell’incontro a Madaba in Giordania, all’Arsenale dell’armonia a Pecetto Torinese. Ma tutte queste realtà, la pace, la speranza, l’incontro, l’armonia, si costruiscono solo con lo Spirito Santo, lo Spirito di Dio. È Lui che crea la pace, la speranza, l’incontro, l’armonia. E i cantieri vanno avanti se chi ci lavora si lascia lavorare dentro dallo Spirito”. Papa Francesco ha richiamato all’importanza di un cuore ben radicato nel Vangelo, di una comunità di fede e di preghiera che tenga acceso il fuoco per tutti, abbracciando integralmente la vocazione e la missione della fraternità portati avanti in maniera stabile. “Cari fratelli e sorelle, vi ringrazio tanto per questo incontro, e soprattutto per la vostra testimonianza e il vostro impegno. Andate avanti! La Madonna vi custodisca e vi accompagni”.
(M.C.)