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Il Presepe e l’autentico spirito del Natale

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Intervento di Maria Teresa Eleuteri

(Insegnante di storia dell’Arte e Discipline Pittoriche)

Sono Maria Teresa Eleuteri, insegnante di storia dell’Arte e Discipline Pittoriche. Ho sempre messo in luce sia con i miei alunni o con interlocutori, l’importanza della civiltà cristiana che ha “creato” la nostra storia. Come Artista e come insegnante voglio mettere in evidenza il valore “didascalico” delle immagini che sono state per secoli “BIBLIA PAUPERUM”, la Bibbia dei poveri, cioè della massa che non sapeva nè leggere, nè scrivere, anticipando con grande modernità quello che oggi le immagini computerizzate ci offrono.

La percezione visiva procura emozioni che penetrano nei cuori; per secoli i cristiani hanno letto con i loro occhi quel messaggio meraviglioso che ci ha trasmesso Gesù; i “Pittori di Dio” hanno lasciato un “Iconografia” molto importante, tutti sono in grado di leggerla, chi più chi meno, anche gli occhi di un bambino sa percepire antichi e recenti messaggi. Il bello di questa narrazione sta nella corrispondenza che si crea tra l’immagine e la persona che la guarda. La pittura e la scultura cristiana per secoli hanno saputo trasmettere il Grande Messaggio d’Amore di Gesù. Oggi sono trascorsi 2023 anni dalla sua nascita ma quello che Gesù ci ha tramandato, attraverso l’opera di Artisti di Santi, di Evangelisti è “attualissimo”.

Non dimentichiamo nemmeno le nostre belle tradizioni, quello che i nostri nonni ci hanno voluto trasmettere con i loro racconti, con le loro preghiere e il loro esempio di vita, non lasciamoci travolgere da messaggi mendaci che spesso i mass-media ci vogliono trasmettere, insegniamo a chi ci sta vicino cosa vuol dire essere cristiani, solo cosi possiamo allontanare il male, perdonare e amare il nostro prossimo. Da vari anni collaboro con un’Associazione che ha come organizzatori: Mattieto Natalino, Nucci Domenico, Pieragostini Donatella. Collaboratori sono: Nucci Maria, Ribera Marco, Ruggeri, Matteo, Balilli Federico, Varlese Giovanni, Paniccià Annalisa, Farina Matteo. Queste persone con abnegazione per ben un mese, quello di novembre, allestiscono presepi artigianali lavorando giorno e notte presso le Piccole Cisterne Romane, la Chiesa e il Chiostro di San Domenico di Fermo.

Ogni anno lascio, per l’allestimento, un mio contributo con opere che ricordano il Natale. Ben 12.000 persone hanno visitato la Mostra quest’anno. Il Presepe per noi cristiani rievoca la nascita di Gesù, fu San Francesco, dopo un viaggio in Palestina nell’anno 1223, precisamente il 24 dicembre, che realizzò il primo Presepe Vivente della storia a Greccio, una località del Lazio a 700metri di altezza,

incastonato tra le rocce.

Il Santo, desiderava che a Natale ogni credente esaltasse il Signore in questo modo. Due settimane prima del natale del 1223, Francesco mandò a chiamare il suo amico Giovanni Velita, Signore di Greccio nella zona di Rieti che possedeva un alta montagna a picco, tutta ‘traforata’ da grotte e coronata da boschi. Iniziò un presepe vivente fatto di fedeli che insieme celebravano la

povertà di Dio.

In realtà San Francesco non ha “inventato” il presepe come noi lo concepiamo, egli volle che il sacrificio della Messa, nella Notte di Natale, fosse celebrato nell’ambiente in cui Gesù è nato, cioè nella stalla Centro della celebrazione fu la mangiatoia appositamente preparata, con il bue e l’asinello, come uniche comparse c’erano i veri pastori, nella mangiatoia apparve per miracolo il Bambino Gesù come segno della particolare predilezione divina per il Santo e per la sua scelta a favore della povertà.

Questo è quando risulta dal racconto dell’avvenimento che ne fa Tommaso da Celano, il suo primo biografo. San Francesco non può essere ritenuto l’inventore del presepe in “senso Tecnico” ma lo ha anticipato. Il merito spetta ad un altro Santo, San Gaetano da Thiene. Esso arrivò a Napoli nel 1534 fu Lui che iniziò la tradizione.

Nel 1700 il presepe napoletano visse la sua stagione d’oro, uscendo dalle chiese dove era oggetto di devozione religiosa per entrare nelle dimore dei nobili. Nobili e ricchi borghesi gareggiavano per allestire impianti scenografici. L’arte presepiale napoletana si è mantenuta inalterata per secoli, diventando parte della tradizione natalizia. Spero di aver contribuito a far riflettere i lettori sullo “Spirito del Natale” invio a tutti un Augurio di serenità, salute, calore, amore e speranza.

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